"Le vie infinite dei rifiuti. Il sistema campano". Il resoconto della presentazione promossa da InAmbienTe in collaborazione con InterNapoli.


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Villaricca. Squilla il cellulare, rispondo: è Alessandro Iacuelli che dice “Sono qua sotto, mi apri?”. Per me, la presentazione del libro di Alessandro comincia con questa frase.

Quando ho proposto l’evento alla redazione di InterNapoli avevo un solo timore: l’affluenza, e per fortuna sono stato smentito. Infatti, la sala messa a disposizione della testata giornalistica si è riempita nel giro di poco tempo. C’erano i leader dei comitati di protesta, c’era Raffaele Del Giudice, uno dei personaggi più carismatici di Legambiente e c’era il popolo alla ricerca di risposte.

L’introduzione è breve, interviene prima Aniello Di Nardo, editore di InterNapoli, e poi mi permetto di dire due parole io. Questo per dare spazio all’unica voce informata sul tema rifiuti. Alessandro parte da lontano, comincia a parlare di un evento che all’apparenza non c’entra nulla ma che, in fondo, è l’origine dei nostri mali: il terremoto del 1980. Le case crollate da ricostruire, i soldi che arrivano dallo stato e la camorra avida e malsana che ne approfitta. Si parte dal cemento e dalle cave abusive di sabbia per finire all’immondizia ed alle cave abusive dei rifiuti. Piccoli passi fatti nel tempo che ci portano ad essere, oggi, quello che siamo e che forse saremo domani.

Si parla anche di strani eventi che susseguono a precise attività investigative. La Resit, una cava sotto sequestro nella zona di Giugliano, viene data alle fiamme in un modo scientifico: prima si bloccano le vie di accesso che avrebbero dovuto usare i Vigili del Fuoco e poi si da’ in fiamme la cava, e questo quando i magistrati decidono di fare un sopralluogo. Strane coincidenze nella terra delle stranezze.

Alessandro ci parla anche di quanto sia stato difficile mettere in sequenza tutte le informazioni che la stampa e la storia hanno saputo fornire. Ma, soprattutto, quanto sia stato difficile ed oneroso fare gli appostamenti e cercare conferme alle sue geniali intuizioni. Spesso si è incontrato e scontrato con chi gestiva le attività losche e, oltre alle intimidazioni, ha trovato sconvolgente l’espressione di impunità che certi individui gli mostravano prima di intimargli di andarsene.

Dalla platea, formata da manifestanti, giornalisti e studenti cominciano le prime domande e le prime osservazioni. Interessante è lo spunto lanciato su un’attività che è stata finanziata dallo stato per conto delle università di Napoli e Salerno all’interno dell’impianto che dovrebbe produrre Cdr a Giugliano. Un’attività di ricerca che ha visto, almeno in parte, l’analisi di un sistema di gassificazione dei rifiuti per usare l’idrogeno prodotto all’interno di celle ad idrogeno. La ricerca, che in un primo step è riuscita nell’intento, non è stata rifinanziata perché per smaltire 1 kg di rifiuto si spendevano 1 euro, contro i 5 centesimi del normale processo. Quello che è sconcertante – ha affermato Iacuelli – è che la ricerca era solo all’inizio, ed un ulteriore finanziamento avrebbe potuto portate ad un affinamento del processo con una sostanziale riduzione dei costi di smaltimento e, considerando che le celle ad idrogeno emettono solo acqua distillata, con un evidente risparmio in termini di depurazione delle emissioni.

Si parla anche di incenerimento, grazie ad una domanda posta dal pubblico. Su questo tema Alessandro ha le idee ben chiare: sì all’incenerimento, sempre che l’impianto sia di piccola taglia. L’impianto di Acerra, che ha una portata di 3750 tonnellate di rifiuti al giorno, è certamente sovradimensionato, rispetto alle reali esigenze di una società moderna come la nostra. Saremo costretti a dover bruciare tutti i rifiuti, senza avere la possibilità di operare una raccolta differenziata. Inoltre – continua Iacuelli -, viste le evidenti inefficienze sia degli impianti di CDR sia dello stesso impianto di Acerra, sarà inevitabile un collasso del ciclo nel giro di pochi giorni.

La presentazione si conclude con una domanda sulla “dissociazione molecolare” posta da un futuro ingegnere per l’ambiente ed il territorio. Su questa tecnologia, le possibilità di avere performance e funzionalità sono sicuramente superiori e migliori di un impianto di incenerimento, anche se la sua utilizzazione è condizionata da una forte ed efficiente raccolta differenziata, cosa che da noi è ancora lontana dall’aversi.

La presentazione è finita, ma Alessandro si trattiene con noi per tutta la serata e tra le chiacchiere ed una pizza sento di poter dire che ieri (20 luglio 2007), è stata una serata meravigliosa, trascorsa insieme ad una persona che ha conquistato la mia stima ed il mio rispetto.

Chi non lo avesse ancora fatto può comprare il libro seguendo queste informazioni:

Titolo Le vie infinite dei rifiuti. Il sistema campano
Autore Alessandro Iacuelli
Prezzo versione cartacea a partire da €12,46; e-book €1,33
Dati 15.24cm x 22.86cm 236 pagine
Anno 2007
Editore Altrenotizie.org / Lulu
ISBN 978-1-84753-184-1
Disponibile on line:
Lulu Press
IBS
BOL
Dea Store
Amazon
Blackwell

Un pensiero su “"Le vie infinite dei rifiuti. Il sistema campano". Il resoconto della presentazione promossa da InAmbienTe in collaborazione con InterNapoli.

  1. Fabio

    Ho avuto modo più volte di condividere pensieri e parole con Alessandro, quindi mi suona strano il suo “sì” agli inceneritori “purché di piccole dimensioni”: stante il fatto che la sua, come la mia e di vari scienziati, medici, chimici e via discorrendo, opinione è incenerire equivale ad aumentare il volume di rifiuti da smaltire ed aumentare i costi di smaltimento, mi par più verosimile che il suo “sì” sia stato piuttosto un “è accettabile nel breve termine”.

    Ma alla presentazione non c’ero, e me ne rammarico, anche perché mi sarebbe piaciuto intervenire sia su questa questione degli inceneritori che sulla questione dell’idrogeno: un’altra grande bufala.

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