Presentato ieri al modernissimo Beaùtiful Cauntri, il documentario choc girato tra Giugliano, Villaricca e Acerra. Applausi e consensi da parte della platea.


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Spesso mi sono trovato al fianco di Raffaele Del Giudice, esponente di spicco di Legambiente Campania, ed ho sempre notato i due ragazzi che lo seguivano quasi giorno e notte. Un cameraman ed un microfonista, una telecamera ed un microfono a seguire i passi di Del Giudice, passi che l’hanno portato, in questi ultimi mesi, ad attaversare tutta la nostra miseria sociale. Fin da piccolo ho seguito Raffaele nelle sue battaglie, è grazie a lui che oggi sono Ingegnere per L’ambiente ed il Territorio ed è grazie a lui ho conosciuto le ecomafie e l’emergenza rifiuti. Ed ora, non può che farmi piacere sapere che lui sia uno dei protagonosti di Beaùtiful Cauntri, documentario che ormai sta impressionando positivamente chiunque ha la fortuna di vederlo.

Riporto l’analisi di Anna Chiara De Rosa (InterNapoli) che reputo lucida e meritevole.

Lucido, agghiacciante. Vero. Doloroso nella sua amara consapevolezza, nella tristezza che stringe una realtà che i “predestinati” cittadini campani non hanno neppure bisogno di vedere in pellicola, per conoscere. E’stato presentato ieri – nelle sale del cinema Modernissimo di Napoli – “Biutiful cauntri”, il documentario choc sulle ecomafie in Campania, premiato con una menzione speciale da Nanni Moretti all’ultimo Festival di Torino. Il documentario, prodotto da Lionello Cerri e’ firmato da Esmeralada Calabria, una delle migliori montatrici del cinema italiano, (gia’ collaboratrice di Moretti, Placido, Piccioni), insieme ad Andrea d’Ambrosio, documentarista salernitano, e Peppe Ruggiero, giornalista napoletano, di Legambiente Campania. “Ci siamo chiesti come sia possibile che oggi in Italia, si possa vivere così- spiegano gli autori che hanno accompagnato il film a Napoli e oggi saranno a Nuovo Sacher di Roma – il problema dei rifiuti investe meccanismi ampi e complessi che riguardano la politica, l’economia, la criminalità, la salute pubblica e che interessano non solo la Campania, ma l’intero Paese. Noi in qualche modo abbiamo cercato di raccontarlo, partendo da Acerra, Qualiano, Giugliano, Villaricca, comuni a 25 km da Napoli”.

Quella che ne è uscita è una full immersion nella realtà contaminata delle discariche abusive che circondano migliaia di persone, e dei rifiuti tossici che respirano. Un viaggio sconcertante per le strade dell’ecomafia, tra la discarica regionale di cava Riconta, a Villaricca, fino ai terreni che cingono la fabbrica Montefibra di Acerra, chiusa dal 2004. Dati, video, testimonianze, intercettazioni, relazioni della commissione parlamentare. Tutto per svelare quello che, nelle terre della vergogna, si sa da molto, troppo tempo: una terra – la nostra – martoriata, violentata, offesa. In cui le speranze affondano assieme ai liquami degli scarichi tossici, assieme alla dignità calpestata, ad un’innocenza persa per sempre. Dove persino il diritto alla salute diviene un lusso impensabile, mentre quanto ci circonda comincia a sgretolarsi, avvelenato, sotto il soffio della diossina e delle sostanze tossiche sotto casa. Suonano duri gli scorci delle conversazioni tra i protagonisti – tra cui spicca il ruolo di Raffaele Del Giudice, educatore di Qualiano premiato come ambientalista dell’anno 2007. “Duecentocinquanta capi di bestiame deceduti. Ci stanno facendo morire proprio come le pecore, lentamente”. “Di notte scaricano abusivamente. Le autorità non esistono, non c’è controllo. E nel frattempo noi moriamo”. Un dolore sordo, ed una consapevolezza gelida guardando le immagini rubate ai camionisti durante gli “scarichi illeciti”, guardando le pecore cadere, una ad una, decedute per avvelenamento. E poi girarsi, guardare avanti a quello che sarà il futuro in serbo per noi, aspettando bonifiche che non si sa se mai arriveranno. Ma che se non arrivassero, sarebbero la sottoscrizione ad una condanna definitiva per la terra di nessuno. Dead man wolking.

Anna Chiara De Rosa 15/01/2008 – InterNapoli

Peccato che un documentario importante come questo, che andrebbe diffuso alle masse di tutta la nazione, non possa essere visto nei multisala italiani, mentre in tv si continua a vedere di tutto e senza contegno. Viva l’Italia. Viva la Campania.

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