Presentato ieri a Monte Sant'Angelo il convegno "La grande città e i suoi rifiuti". Il prof. Paul H. Brunner incontra gli studenti della Federico II.


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Ieri sera, alle 20, presso la sala congressi dell’Università degli Studi di Napoli Federico II nella sede di Monte San’Angelo il professor Paul H. Brunner ha partecipato ad un convegno su un tema attuale dal titolo “La grande città e i suoi rifiuti”. All’evento hanno partecipato anche  i direttori di Repubblica Napoli, del Mattino, del Corriere del Mezzogiorno e del TG3 Campania.

Potete trovare un resoconto dell’evento sul blog ing&ambiente dove sono presenti anche dei filmati. Ottimo il contributo che trovate sull MeetUp di Beppe Grillo di Napoli.

2 pensieri su “Presentato ieri a Monte Sant'Angelo il convegno "La grande città e i suoi rifiuti". Il prof. Paul H. Brunner incontra gli studenti della Federico II.

  1. Piero

    Affinché in nessun’altra regione italiana avvenga quanto accaduto in Campania,
    le Autorità preposte avviino – nei tempi tecnici più brevi – una gestione intelligente dei rifiuti!

    1) Raccolta differenziata capillare (e recupero materie riciclabili).
    Revoca del mandato agli amministratori inadempienti.

    2) Riduzione del numero di discariche
    mediante attuazione (in appositi stabilimenti nelle aree industriali)
    del trattamento meccanico-biologico “tmb” dei rifiuti indifferenziati.

    3) Abbattimento della tassa sui rifiuti per i cittadini dei comuni
    ubicati entro una decina di chilometri da discariche ed inceneritori.

    Nel resto d’Europa: lavorazione materiali derivanti da raccolta differenziata, con lauti guadagni per lo stato; notevoli benefici di occupazione; diminuzione tasse ai cittadini osservanti; immagine turistica; salvaguardia della natura.
    In Italia, invece, nuove discariche (con passaggio di… “carri floreali” maleodoranti per le strade urbane già sature); inceneritori (che consumano più energia di quanta ne producano), ovvero “termovalorizzatori” (emettenti diossina – vedi Brescia – ed altre sostanze letali nel sottosuolo!), che, per avere un rendimento adeguato, devono bruciare quantità più elevate possibili di rifiuti, quindi anche quelli già differenziati.
    I cittadini, ormai consapevoli di queste malefatte, hanno istituito in tantissimi centri la raccolta di firme per mandare a casa quei sindaci che non incrementano, fino ai valori prescritti, la raccolta differenziata. Ciò anche per evitare le previste sanzioni della C.E.
    Tale differenziazione, se attuata concretamente, comporta solo il 20% circa di rifiuti indifferenziati. Questi ultimi sono sottoponibili, senza combustione e quindi senza emissione di CO2, al “trattamento meccanico-biologico”. In particolare, la frazione organica produce biogas, che può essere impiegato per alimentare l’impianto stesso e per immettere energia elettrica in rete, nonché per confezionare bombole di gas da riscaldamento o da trazione meccanica. Il “TMB” lascia solo una quantità infinitesimale di scarti, con ridottissimo grado di percolazione e di emissione di fastidiosi odori, da portare in discarica per ricavarne, mediante (…finalmente!) combustione nell’inceneritore, materiali inerti da sottofondo e da riempimento.
    Rimane necessario, pertanto, l’esercizio solo di una decima parte delle discariche esistenti, potendo, dunque, rimboscare quelle in esubero (onde incrementare l’ossigeno nell’atmosfera e ridurre l’effetto serra).
    Appare in ogni caso ragionevole riconoscere – da parte della Amministrazione – alle popolazioni nel cui raggio di territorio di una decina di chilometri si esercisse una discarica o un inceneritore, l’azzeramento della tassa sui rifiuti (salvo ulteriore adeguato indennizzo ai soggetti o familiari, in caso di comprovati problemi oncologici e malformazioni riconducibili a tali insediamenti).
    La raccolta differenziata, con la lavorazione ed il recupero delle materie prime (carta – plastica – vetro – metalli), nonché della detta frazione organica con trattamento anaerobico-aerobico (“compostaggio” per produzione concimi e fertilizzanti – contro il processo di “desertificazione” in atto – presso gli appositi stabilimenti), si ritiene sia la soluzione ottimale per ridurre le discariche piuttosto che ampliarle!

    In pratica, a casa occorre mettere man mano (semplicemente) in tre sacchetti distinti, i rifiuti di: carta Рplastica Рvetro e lattine, (equivalenti a circa 50% dei rifiuti domestici), nonch̩ gli avanzi di frutta e verdura (ca. 30%).
    …Forse a casa nostra riponiamo il pane assieme ai detersivi o la frutta assieme al lucido da scarpe?!..
    La natura, come noi, non… “digerisce” cose ibride.
    Solo i rimanenti 20% [imbrattati di tovaglioli, fazzolettini, pannolini, sacchetti d’aspirapolvere, cicche, etc., (ca. 15%) – avanzi di carne, pesce, ecc. (ca. 3%) – stoffe sporche e logore (ca. 2%)] vanno buttati nel tradizionale cassonetto dei rifiuti indifferenziati, destinati all’industria per il trattamento meccanico-biologico.

    Occorrerebbe varare una legge vertente a ridurre la quantità degli imballaggi.
    Il ritiro dei predetti cinque tipi di rifiuti differenziati potrebbe essere eseguito porta per porta oppure in apposite postazioni di smistamento, presidiate da lavoratori dotati di lettore badge per il computo della ev.le defalcazione tasse.
    Se si dispone di un giardino, gli avanzi di frutta e verdura (rifiuti organici o compostaggio), si possono accumulare dentro apposito contenitore (spolverandovi sopra, di volta in volta, una patina di prodotto bioattivatore) e dopo circa 8 mesi si può utilizzare l’ottimo ed utilissimo concime formatosi.
    Le batterie, le cartucce d’inchiostro, le medicine scadute, etc., ovviamente continuerebbero ad essere buttate negli specifici contenitori, per il relativo trattamento.
    …Trovi pure, la malavita, la maniera di lucrare sui nuovi scenari connessi al trattamento dei rifiuti, se proprio è inevitabile!
    …La società ringrazia comunque sentitamente!

  2. admin

    Il tuoi contributo è apprezzabile ed è assolutamente codivisibille, ma l’hai ripetuto due volte: uno lo stiamo leggendo e questo è l’altro. Comunque, poco male… no problem!!!

    Sono daccordo con te, sinceramente sono un sacco le strade da prendere in alternativa alla termovalorizzazione, che reputo davvero un sistema poco adatto allo smaltimento dei RSU. Purtoppo sembra proprio che tutte le alternative possibili non trovino mai preparati chi ci amministra. Ma vuoi vedere che c’è qualcosa sotto??

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