Presentato il dossier "Salute e Rifiuti in Campania". Il Commissariato presenta la sua analisi: nessun nesso tra monnezza e mortalità, il problema dei campani? Lo stile di vita e l'alimentazione.


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Il 24 Aprile scorso, presso il centro congressio della Federico II di Napoli, il commissariato di governo ha presentato un documento che ha lo scopo di chiarire se c’è un nesso tra salute ed emergenza rifiuti. Il rapporto è stato realizzato da Iss, Cnr, Regione Campania ed Oms Europa. Chi volesse leggere integralmente il documento può trovarlo qui, noi l’abbiamo letto molto attentamente e l’analisi che viene fatta, sinceramente, ci sconcerta e non poco.

Le prime sensazioni che vengono fuori vanno verso la poca obbiettività di un documento così importante. Innanzitutto non può essere definito un vero e proprio studio, infatti il documento non fa altro che riportare dei numeri frutto di indagini statistiche. Ha come obbiettivo solo quello di fare il punto della situazione e di valutare il trend di crescita delle malatie. Anche se questa è una delle premesse alla fine i relatori tendono spesso a fare delle considerazioni personali e poco condivisibili, come la forte remissività espressa nella impossibilità di poter dimostrare una connessione tra rifiuti e tumori, tema molto caro a tutti i malati della zona a nord di Napoli e del basso casertano. In pratica, quello che trapela dalle prime pagine di questo documento, è la volontà (da parte del commissariato di governo) di deresponsabilizzare l’emergenza rifiuti nei confronti dell’emergenza sanitaria.

Cominciamo con i numeri. La Campania ha circa 5.800.000 abitanti di cui il 53% si concetra nella provincia di Napoli con una densità di 430 ab per km quadrato. Un dato considerevole che fa della nostra regione, una delle pù densamente abitate dell’Italia. Altro fattore importante, sempre secondo i relatori, è la giovane età dei campani, che ci fa essere tra le regioni pù giovani della nazione. Infatti, il nostro indice di vecchiaia (ab con pù di 65 anni / abitanti con meno di 14 anni) è di circa 90 contro 147 dell’Italia, con uno dei pù alti tassi di natalità. “La Campania è, dunque, una Regione giovane, prolifica e particolarmente affollata, i cui cittadini vivono in condizioni sociali ed economiche svantaggiose ed estreme rispetto a quasi tutte le altre Regioni italiane. Questa situazione, inevitabilmente, rende la salute dei cittadini pù vulnerabile se paragonata con gli abitanti del resto del Paese.” Credo che questa considerazione fa molto per spostare il problema dai rifiuti alle caratteristiche socio-economiche della nostra regione.

Sempre secondo il documento presentato dal commissariato, è importante fare alcune considerazioni rispetto allo stile di vita ed alle abitudini alimetari. In Campania si fuma molto di pù che nel resto della nazione: 26% contro il 20% nazionale, mentre (per fortuna) si beve di meno. Purtroppo si consuma poca verdura (solo il 72% contro il 79% nazionale), cosa che ci penalizza perché il consumo di ortaggi ed insalate può migliorare il livello di salute della popolazione. Inoltre siamo un popolo di ipertesi, in sovrappeso e che fa poca attività fisica. Non solo ma siamo anche la regione dove si ha meno a cuore la prevenzione della malattie.

Il nostro territorio. Un dato interessante che esce fuori dallo studio è la situazione sociale del nostro territorio. Il comue di Giugliano, con 110.000 abitanti ha circa il 20% della popolazione che non ha completato la scuola dell’obbligo, il 30% di disoccupati ed un reddito medio inferiore ai 7.000 euro. Poco diversa è la situazione di Villaricca, con circa 30.000 abitanti, di cui il 20% non ha completato la scuola dell’obbligo, con un tasso di disoccupazione del 32% e con un reddito medio di 8.000 euro. Se confrontiamo questi dati con quelli nazionali, viene fuori un territorio povero, ignorante e disoccupato. In Italia, infatti, ci sono 58milioni di abitanti di cui solo il 10% è ignorante, con il 12% di disoccupati e con un reddito medio di circa 20.000 euro. Impressionante!

Dati sulla mortalità. Nonostante una situazione alimentare disastrosa, nonostante le cattive abitudini come il fumo, nonostante il poco interesse alla prevenzione, dallo studio esce fuori che la mortalità (soprattutto quella infantile) è in diminuzione. Sinceramente mi aspettavo molto di peggio. Secondo il rapporto, l’indice di mortalità campano si attesta intorno al valore di 8,2 per mille, contro quello nazionale che è di 9,8 per mille. Per chi non lo sapesse, quindi, in Campania si muore meno che nel resto della nazione. Se si considera che la nostra regione è pù giovane delle altre regioni e se si correggono i dati, a parità di età la mortalità risulta essere maggiore.

A pagina 25 dello studio c’è un interessante diagramma dove vengono evidenziate le cause delle mortalità nelle diverse provincie campane. Il dato che subito risalta agli occhi è che a Napoli e Caserta, una delle maggiori cause è il tumore. Lo stesso studio ammette che il cancro ai polmoni ed al fegato è una delle principale cause di decesso affermando, però, che le ragioni sono da ricercare nelle sigarette e nello smog cittadino. Anche questa volta dei rifiuti non c’è traccia.

Conclusioni. Senza andare molto a fondo nell’analisi, a pagina 26 si afferma che “i rifiuti non provocano il cancro, tanto è vero che la mortalità campana è in diminuzione“. Insomma, dal documento presentato dagli autorevoli relatori, il problema dei campani non sono i rifiuti ma il malessere derivato da un cattivo stile di vita e dalle cattive abitudini alimentari. Sinceramente ci aspettavamo considerazioni molto meno superficiali.

Fonti: questo il documento, questo il comunicato stampa, queste le “raccomandazioni per favorire il contributo dei Servizi sanitari agli sforzi delle istituzioni regionali per la corretta gestione del ciclo dei rifiuti”.

2 pensieri su “Presentato il dossier "Salute e Rifiuti in Campania". Il Commissariato presenta la sua analisi: nessun nesso tra monnezza e mortalità, il problema dei campani? Lo stile di vita e l'alimentazione.

  1. Fabio A.

    Io ero lì, e posso assicurare che quanto scritto qui è del tutto fuorviante.

    Innanzitutto, nessuno ha mai detto che sono i Rifiuti Solidi Urbani a causare problemi, ma quelli tossici.

    Alla domanda di se si può escludere che l’alta incidenza tumorale sia dovuta alla presenza di rifiuti tossici sul territorio, la risposta è stata che NO, non si può escludere.

    E’ vero che in Campania abbiamo un’incidenza tumorale inferiore rispetto alle altre regioni, ma è anche vero che se si mettono le varie zone sotto una lente d’ingrandimento e si scende fino a livello comunale, se non di quartiere, la situazione cambia notevolmente, e si evince senza ombra di dubbio che ove vi sono stati accertati sversamenti di rifiuti tossici, vuoi in discariche legali vuoi in discariche illegali, l’incidenza tumorale è di gran lunga superiore rispetto alle altre zone dell’Italia e della Campania stessa. E’ ovvio che se si fa la media, le zone ancora fortunatamente intatte faccio “quadrare” i conti così come piace a chi vuole fare solo damage control.

    Quell’incontro è stato un’emerita farsa. Abbiamo tutto registrato, a presto metteremo online il video.

  2. admin

    Non vedo l’ora di vedere le registrazioni, allora. Come ho già scritto, quando ho letto il documento mi è venuto il solito sconforto ed il fatto grave è che si presenta, in pompa magna, un documento superficiale e dalle conclusioni errate. Se proprio si vuole fare uno studio serio, e mi sa che finalmente qualcosa si sta muovendo, bisogna fare proprio come hai detto tu: scendere nel dettaglio e non solo snocciolando dei numeri, ma facendo le analisi cliniche ai malati!!

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