Moduli abitativi di legno per le emergenze post catastrofe: confortevoli, facili da montare e riutilizzabili. Da Torino a Palermo la ricerca propone sistemi per la gestione delle emergenze.


Warning: Use of undefined constant wp_hl_message_license_content - assumed 'wp_hl_message_license_content' (this will throw an Error in a future version of PHP) in D:\inetpub\webs\inambienteit\wp-content\plugins\wp-hl-message\wp-hl-message.php on line 43

InAmbienTe è un portale nato da una semplicissima idea: la condivisione. Ho iniziato condividendo i miei appunti e, nel tempo, molti di voi utenti si sono uniti. Ecco perché ti chiedo, se ne hai la voglia o la possibilità, di condividere il tuo materiale didattico: anche un solo file, una sola pagina o un solo pensiero.

Manda i tuoi appunti ad condivisione(chiocciola)inambiente.it

Grazie mille.

Per scaricare gli appunti non è più necessaria la registrazione.

chiudi

Non vogliamo occuparci della catastrofe in modo retorico, come si sta facendo a pù riprese nei vai telegiornali o nelle varie trasmissioni televisive di inchiesta, vogliamo introdurre un interessante progetto di ricerca tutto italiano che potrebbe rendere pù agevole il ritorno alla normalità in situazioni del genere.

L’obbiettivo dei ricercatori del Diset (Dipartimento di Ingegneria dei Sistemi Edilizi e Territoriali di Torino) è quello di realizzare dei prototipi di abitazioni di emergenza da utilizzare proprio in seguito ai terremoti. In pratica si punta alla realizzazione di moduli abitativi di legno facili da trasportare e da installare e molto pù confortevoli delle tende. L’utilità di queste casette lignee è molteplice a partire dal miglior confort abitativo a finire ad una pù sostenibile risposta psicologica della popolazione. Oltre alla facilità del trasporto sarà semplice anche il montaggio, infatti i moduli verranno forniti di manuale di emergenza e cd-rom con immagini in 3D.

“Stiamo studiando sistemi costruttivi stratificati a secco, in una settimana si possono costruire moduli da 25 a 40 mq – dice il Professor Carlo Ostoreto, del DISET– il tutto partendo dal principio che per una comunità traumatizzata sia molto importante da un punto di vista psicologico essere subito coinvolta nel processo partecipativo di ricostruzione delle proprie abitazioni”.

L’unico deterrente nell’utilizzo di questi moduli abitativi è il prezzo, infatti una casetta di legno di questo tipo costa circa 20mila euro, molto di pù di una tenda ma di sicuro è una soluzione pù a lungo termine.

“Sei mesi è il tempo di permanenza ideale in un alloggio temporaneo ma sappiamo che per ricostruire una città ci vogliono tempi pù lunghi, a seconda anche di come è stata colpita l’area (nel caso dell’Abruzzo in modo molto grave) – ha spiegato Alberto Giacardi ricercatore del DISET alla redazion di wired italia – questa è un’abitazione ben diversa, soprattutto se si considera che i tempi di reazione ad una emergenza abitativa sono di 5-6 anni, e stare in una tenda può dinvetare un problema”.

“Di sicuro ha costi maggiori – ammette Giacardi – ma il vantaggio è che anche quando l’emergenza abitativa finisce può essere traformata in una nuova casa permanente, addossando ad esempio strutture murarie su questo stesso modulo, che può essere facilmente inglobato in sul territorio, oppore essere smontato in modo molto pratico”.

A Palermo, l’architetto Natale Salamone, sta sviluppando un sistema molto simile al modulo abitativo ligneo del Diset, ma con il vantaggio di essere smontabile e riutilizzabile fino a 100 volte. L’obbiettivo è sempre lo stesso: quello di rendere un maggior confort alle persone colpite dal terremoto.

“Teniamo conto anche della “sostenibilità psicologica” degli abitanti, dice Giacardi che ha sviluppato il CD rom multimedia per costruire queste abitazioni prefabbricate. Questo strumento, ci dice lui, potrebbe magari essere usato dalla protezione civile per migliorare l’organizzazione dell’emergenza abitativa. Si tratta in pratica di un software che si può far girare anche su un netbook (economico e facile da usare) per vedere modelli tridimensionali della soluzione abitativa che potrebbe essere pù consona (considerati nuclei fino a 12 persone) con tutti i dettagli in 3D su come montare il modulo.

“Lasciare le persone su una branda non è il modo migliore per aiutarli, – conclude Giacardi – la chiave per superare le situazioni di emergenza è creare spirito di gruppo e coinvolgere le persone attivamente nel processo di ricostruzione”.

Fonte: wired.it

Un pensiero su “Moduli abitativi di legno per le emergenze post catastrofe: confortevoli, facili da montare e riutilizzabili. Da Torino a Palermo la ricerca propone sistemi per la gestione delle emergenze.

  1. ornella

    vorrei sapere dagli esperti in materia di moduli o casette i legno , se la legge consente di utilizzare tale soluzione anche per le realtà scolastiche in carenza di aule dove i bambini sono costretti a passare il loro tempo-scuola in container di ferro anzichè in costruzioni in legno esteticamente più valide.
    c’è una legge che prevede tale utilizzo , viste le soluzioni adottate in abruzzo?
    grazie ornella

Lascia un commento