le vie infinite dei rifiuti


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E’ bello sapere che ci siano ancora campani così legati alla propria terra, e Alessandro è un vero esempio per tutti. Il suo libro inizia con una introduzione sui rapporti tra criminalità e rifiuti, in particolare voglio riportare una citazione contenuta nel libro a riguardo questi rapporti : “ La Campania sembra essersi trasformata nel vero e proprio laboratorio nazionale degli accordi corruttivo- collusivi e delle connivenze perverse tra politica , affari e criminalità” . Il libro prosegue con una attenta analisi della situazione sviscerando la problematica comune per comune ,frazione per frazione, in particolare concentrandosi sui comuni pù colpiti come Pomigliano, Marigliano, Giugliano,Villaricca,e tanti altri toccando in pratica tutta la regione. Una notevole parte è dedicata alle diossine e al confronto tra Severo e Acerra , per poi arrivare alla conclusione che uno dei motivi maggiori della presenza di diossina così elevata è la diffusa pratica della combustione di pneumatici in aperta campagna, in concomitanza con lo smaltimento abusivo di fluff (rifiuto derivante dalla rottamazione di autoveicoli).Comincia poi la parte dedicata ai termovalorizzatori , impianti che Alessandro critica apertamente perché reputa pù idonee soluzioni tipo : pirolisi,celle a combustibile, gassificatori, riduzione degli imballaggi, come è stato fatto in città come Monaco di Baviera dove la differenziata è al 75% (sull’argomento non sono del tutto concorde con l’autore, ma vi ricordo che abbiamo già abbondantemente discusso in passato sul sito e quindi vi rimando agli articoli e alle discussioni pubblicate ).Una parte che invece mi ha molto colpito è quella in cui si mette in risalto l’amore di Alessandro per la sua “Campania Infelix” , questo amore si trasforma in rabbia in alcune frasi come questa “ La Campania è una delle popolazioni europee che si ribella di meno,è quella che alza di meno la voce, si rifugia nel gioco del lotto, e se proprio ci si ammala di cancro si fa un pellegrinaggio a Lourdes”,oppure “ I campani sono troppo campanilisti e quindi poco uniti”. Il libro andrebbe letto da tutti , in verità in alcune parti potrebbe risultare pesante e noioso per i non addetti ai lavori ma è proprio su questo disinteresse che si basa tutto , almeno chi ha un minimo di sensibilità ambientale dovrebbe darselo questo pizzicotto sulla pancia e informarsi su quello che certi signori stanno facendo, ovvero ,per riportare le parole di Alessandro, “Un furto di futuro”. Concludo con una frase significativa che da sola vale l’intero “sacrificio” della lettura ( per me è stato puro piacere); alla provocazione di alcuni suoi colleghi che gli dicevano “ Emigrate , andatevene tutti prima che sia troppo tardi” Alessandro risponde dicendo “Perché dovremmo emigrare ? Potrebbero magari sloggiare gli altri , quelli che hanno ucciso la Campania , ma si sa che sono un idealista “………forse caro Alessandro è vero che sei un idealista , ma non sei il solo.

Edoardo Farina

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