Aspetti generali del trattamento termico dei rifiuti. A confronto le tre principali tecnoligie: termodistruzione, gassificazione e pirolisi.


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Le regole del progresso, figlie dell’enorme evoluzione culturale e tecnologica arrivata dagli Stati Uniti, hanno influenzato il modo di vivere di quasi tutta la popolazione mondiale. Si è indotti, a partire dagli spot pubblicitari, a soddisfare i nostri bisogni con beni che hanno volutamente vita breve. Per dare qualche numero, si pensi al pungente bisogno di chi è allergico: soffiarsi il naso. Fino a qualche anno fa, io lo ricordo benissimo, mia mamma ogni mattina mi preparava il fazzoletto pulito, era di stoffa, con le mie iniziali sopra. Li ho ancora quei fazzoletti, dopo venti anni li trovo ancora piegati e stirati nei miei cassetti. Le cose oggi sono leggermente cambiate, si va al Centro Commerciale e con 3 euro si coprano 30 pacchetti di fazzolettini di carta, di quelli “usa e getta”: soffia e butta via. Quando ero piccolo e mia mamma mi preparava il fazzoletto non avevo l’allergia, oggi sono allergico e quando mi va male consumo anche 4 pacchetti al giorno e se un pacchetto pesa 30g, produco 120g di rifiuto inutile e se consideriamo che il 25% degli italiani soffre di allergia ci sono 15mln di persone che nei periodi peggiori producono 1.800.000kg di rifiuto inutile. Ovviamente questi sono numeri dati quasi a caso, ma che numeri! Ecco che bisogna puntare alla massima riduzione del rifiuto, sia a monte che a valle della raccolta ed uno dei processi per farlo è proprio la termovalorizzazione.

La ciminiera di un termodistruttore.

Oggi, le tecnologie di termovalorizzazione del rifiuto sono sostanzialmente due:

  1. incenerire i rifiuti tal-quali o dopo un minimo di pretrattamento in un forno tecnologicamente avnzato
  2. trattare i RSU in modo da produrre materiale reinseribile nel ciclo produttivo e materiale residuo da bruciare

Il trattamento termico. Si hanno tre processi termici utili al trattamento dei RSU:

  1. Termodistruzione. In una relazione di un noto professore napoletano ho trovato questa definizione: “la termodistruzione è l’opzione di smaltimento finale che prevede di sottoporre i rifiuti ad un processo ossidante ad alta temperatura che porti all’eliminazione dei componenti pù pericolosi, trasformandoli in componenti pù semplici, trattabili con altre tecniche”.
  2. Gassificazione: dove ho una combustione parziale dei rifiuti in presenza di un difetto di ossigeno. Ciò permette solo ad una parte del rifiuto di bruciare producendo il calore necessario a decomporre termicamente la parte che non riesce a bruciare.
  3. Pirolisi: dove non ha luogo nessuna forma di combustione né tantomeno di ossidazione, piuttosto si una degradazione termica del materiale in totale assenza di ossigeno attraverso la cessione indiretta di calore.

Soffermiamoci, per ora, sulla prima tecnica ed analizziamone la definizione. Si possono fare alcune semplici considerazioni:  

  1. è un processo di smaltimento finale, anche se su questo non sono daccordo, infatti la stessa definizione alla fine si smentisce; 
  2. è una ossidazione, proprio ciò che naturalmente farebbe il rifiuto se lasciato a se stesso, ovviamente grazie all’elevata temperatura i processi sono molto diversi e con cinetiche molto diverse;
  3. tale ossiodazione porta all’eliminazione dei componenti pù pericolosi trasformandoli in composti pù semplici, anche su questo non sono daccordo, perché anche se la combustione tende sempre a produrre H2O e CO2, si hanno comunque una serie di composti pericolosi, anzi se non si fa attenzione se ne possono formare di estremamente pericolsi (vedi diossina);
  4. alla fine dobbiamo comunque intervenire con altri trattamenti per poter ridurre, dall’effluente gassoso (i fumi) l’ammasso di prodotti della combustione.

Obbiettivo. L’obbiettivo comune dei tre trattamenti sommariamente analizzati è di garantire una riduzione in peso ed in volume del rifiuto di partenza. La riduzione in peso vede la produzione di un residuo finale tecnicamente stabile conferibile in discarica.

L’energia di rifiuto. Ci sono alcune differenze sostanziali tra le varie tecniche in temini di conversione dell’energia di rifiuto: la termodistruzione permette un recupero di energia termica per la produzione di energia elettrica in situ, mentre la gassificazione e la pirolisi producono un gas a medio e basso potere calorifico che può essere trasportato anche a distanza. Trasformano l’energia di rifiuto in un “vettore energetico immagazzinabile e trasportabile”.

3 pensieri su “Aspetti generali del trattamento termico dei rifiuti. A confronto le tre principali tecnoligie: termodistruzione, gassificazione e pirolisi.

  1. admin

    Per il feed rss trovi l’icona a lato (destro), l’ho appena inserita!!;-)

    Comunque, questa è un’analisi frettolosa del problema ed essenzialmente, anche se con poca completezza, orientata ad aspetti tecnici e non sociali.

    Per il sociale ci sarebbe molto da dire…

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