Piroliziamoci!


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E’ stato elaborato un progetto, descritto nel file in PDF che ho allegato (Descrizione_processo_pirolitico), che propone la costruzione e la gestione di un sistema completo di smaltimento di CDR e di combustibili
alternativi compatibili sfruttando la Pirolisi. L’impianto risulta inoltre adatto al trattamento di rifiuti solidi organici in genere.

La pirolisi non è una tecnologia nuova ma è stata ripresa poichè ha molti vantaggi rispetto alla semplice combustione dei rifiuti solidi (CDR).

In pratica si tratta di portare a temperature di circa 500°C i rifiuti organici in assenza di ossigeno, i quali a tali temperature si decompongono in una frazione liquida e una gassosa (principalmente metano). Il vantaggio è che non esiste la produzione di Diossine e si abbatte nontevolmente la produzione di ceneri volatili contenenti metalli pesanti.

Vi invito a dare uno sguardo all’ allegato in pdf di una società, la www.eko-technology.com, che ovviamente magnifica l’impianto screditando la combustione diretta del rifiuto! resta però un fondo di verità che non va sottovalutato! leggete e fatemi sapere il vostro parere!

3 pensieri su “Piroliziamoci!

  1. domdin

    Ho letto l’allegato che dovrebbe descrivere il processo di pirolisi ma, secondo il mio modesto parere, sembra voler offrire questo processo su di un piatto d’argento. di contro, fa una buona analisi dei difetti della termovalorizzazione…

    Insomma, loro devono vendere un prodotto che ha come processo base la Pirolisi… è ovvio che ne decantano le lodi, forzando anche un po’… Staremo a vedere!!!

  2. Alessandro Iacuelli

    I vantaggi sono anche altri: il gas di sintesi che si ottiene, chiamato syngas in gergo, può essere usato per ottenere non solo metano, ma anche metanolo ed altri composti organici che possono essere ancora immessi nel ciclo delle merci; pertanto da luogo a materiali che sono recuperabili, riciclabili, riusabili. Il trucco è tutto nell’assenza di ossigeno, per cui non c’è nessuna vera combustione.
    Seguendo il commento di domdin, c’è un rovescio della medaglia, molto forte. Anche se la linea trattamento fumi di un impianto a pirolisi è “un giocattolo” rispetto a quello di un termovalorizzatore, in ogni caso resta la parte gassosa non riutilizzabile, che va immessa in atmosfera: CO2, comunissima CO2… da cui tutti i problemi sollevati dal protocollo di Kyoto, e tutto il resto…
    A mio modesto avviso, non è l’ideale, ma sicuramente meglio della termovalorizzazione (termine che scientificamente non vuol dire niente, si chiama incenerimento).

  3. domdin

    L’onore di leggere un commento di Alessandro Iacuelli è di una enormità tale da rendere speciale questo 17 Aprile… Ma veniamo al dunque…

    I vantaggi della Pirolisi (o della gassificazione) o dei più moderni processi al “plasma” (magari ne scriverò un articolo) sono indubbi, quindi non mi soffermo sulla loro validità. L’unica osservazione va sui due espetti principale del commento di Alessandro:

    CO2: è un problema, lo sappiamo, ma più che eliminare i processi di combustione si dovrebbe spingere la ricerca verso nuove teconologie in grado di abbattere l’anodride carbonica. Purtoppo, il problema della CO2 è che non uccide… sembra strano ma è proprio questa la sfortuna. Se la CO2 fosse cancerogena, se desse problemi al contatto con la pelle, se facesse esplodere i polmoni oggi gli impianti di combustione non la emetterebbero. Questo semplicemente perché i grossi industriali che guadagnano milioni dalla combustione investirebbero parte del capitale nella ricerca per limitare le emissioni di CO2… se uccidesse… ma siccome il problema della CO2 è un problema globale e silente… nessuno se ne frega. Se invece di sperperare milioni di euro in sciocchezze si investissero questi soldi (i nostri soldi) nella ricerca molti problemi non si avrebbero. Di contro, la ricerca di energie alternative può non essere la soluzione definitiva… basta leggere l’articolo di Massimo Fini per rendersene conto(http://www.inambiente.it/inblog/?p=37);

    Temovalorizzazione: mi dispiace contraddire Alessandro e tutti quelli che la pensaso come lui ma più volte ho affrontato e ribadito questo concetto… incenerire non è un termine scientifico, lo si può usare certo… ma non può essere inteso nella materia dei rifiuti. Da un impianto di Termovalorizzazione le ceneri entrano ed escono pari pari… non vengono prodotte semplicemente perché nel bilancio di massa è come se non partecipassero… non subiscono reazioni se non nel fatto che assorbono calore (sono dette ash); di contro il rifiuto, in seguito al trattamento termico, acquista un valore che prima aveva solo potenzialmente, e lo acquista nella forma delle energie termica ed elettrica. Ovviamente, sono sicuro che su questo si dibatterà all’infinito vista la sottile osservazione…

    Comunque, grazie Alessandro… sapere che ci leggi ci rende felici.

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