Un referendum contro l'energia solare: cosa ne pensate?


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Ho trovato questa notizia su un blog toscano e mi è sembrato opportuno segnalarla vista la singolare conclusione che sta avendo la vicenda.

 Nel comune di Sticciano Scalo, l’amministrazione ha avuto la lodevole idea di installare un impianto per la produzione di energia solare su un terreno che si trova a 4km dalla cittadina. Brillante iniziativa, oserei dire, magari si pensasse a fare cose del genere pù spesso. Ma, come al solito, la popolazione si oppone al progetto, facedo presente al sindaco che il terreno in questione deve essere salvaguardato e che è meglio installare i pannelli solari sui tetti delle case. Non solo, ma un brillante esponente di AN ha anche pensato di indire un referendum per abrogare la delibera che ha visto l’approvazione del progetto.

La zona interessata dal progetto conta 5 ettari di terreno destinato all’uso agricolo. L’investimento sarà finanziato da fondi pubblici, nella misura di 5,3mln di Euro su 8 mln totali.

La popolazione oppone al progetto delle considerazioni pù o meno condivisibili, asserendo che bisognerebbe salvaguardare prima il terreno, che può fornire energia alternativa nella forma del cibo e poi pensare all’energia elettrica prodotta dai pannelli, che potrebbero tranquillamente essere installati sui tetti delle case. Nell’articolo, che segnalo, si pone l’attenzione sull’enorme aumento demografico della terra (75mln di individui in pù ogni anno) e sulla diminuzione della produzione di cibo che potrebbe, a lungo andare, creare forti problemi ad una popolazione sempre pù ingorda. Francamente, la vedo un po’ sterile come argomentazione. Secondo me il problema del cibo non si pone nella quantità prodotta ma nella forma di distribuzione sbilanciata che se ne fa.

Ecco alcune immagini della zona:

Cartellone del cantiere.
Uno dei 137 plinti in costruzione.
Una ruspa al lavoro.

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