Con un decreto correttivo al D.L. 152 del 2006 il governo ha risanato 6 infrazione comunitarie. Preso un intervento anche su "terre e rocce da scavo".


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È entusiasta il tanto discusso ministro dell’ambiente, accusato di essere complice (con i suoi continui no) della situazione di stallo in Campania, ma attivo per quanto riguarda le correzioni al Testo Unico Ambientale varato dal precedente governo e oggetto di numerose critiche. Con un descreto correttivo, il 21 Dicembre scorso, come si legge da una nota pubblicata sul sito del ministero, il governo sanerà sei infrazioni che la comunità europea ha aperto nei confronti dell’Italia, nate proprio dalle carenze del testo unico del 2006.

“Con questo provvedimento – ha dichiarato il ministro Pecoraro Scanio – diventiamo un paese europeo, coniugando rigore nel rispetto dell’ambiente e semplificazione burocratica. Ora si tratta di proseguire su questa strada. Per questo il nostro impegno è quello di intervenire sul tema delle terre e rocce da scavo nel prossimo decreto salva infrazioni . Potremo così sanare anche la pù recente condanna che l’Italia ha ricevuto proprio nei giorni scorsi. Insieme, stiamo lavorando per i nuovi decreti correttivi che riguardano acqua, bonifiche, aria e danno ambientale”.

Una intensa attività correttiva, insomma, ed una considerevole riduzione di infrazioni che potevano essere evitate se, nella passata legislatura, si faceva un po’ di attenzione. Comunque, cerchiamo di capire cosa è stato modificato dal decreto correttivo.

Via e Vas. Vengono riscritte integralmente le norme relative alla Valutazione di Impatto Ambientale, e alla Valutazione Ambietale Strategica. La Via andrà eseguita non pù sul progetto preliminare ma sul progetto definitivo ed avrà tempi certi (senza proroghe) per l’approvazione , da 150 giorni fino ad un massimo di 330 giorni (per le opere complesse). Inoltre, è stato eliminato il Silenzio-Rigetto, sistema con il quale, se non si riceveva risposta dall’amministrazione competente la Via veniva respinta senza motivazione. Ora, quindi, per ogni richiesta sui avrà sempre un provvedimento motivato. Nel caso in qui si superano i limiti previsti, la decisione spetterà al Consiglio del Ministri.
Una delle direttive comunitarie ignorate dal Testo Unico e che ora è stata integrata riguarda la partecipazione dei cittadini  che ora possono intervenire fin dall’inizio dell’iter decisionale.

Rifiuti. Viene ristabilita la gerarchia dei principi di gestione, quali la riduzione, il riutilizzo ed il riciclo. Inoltre, viene prevista una nuova disciplina nel settore dei consorzi, strumento tramite il quale i produttori si fanno carico della gestione dei rifiuti e degli imballaggi prodotti. Ci sono anche alcune semplificazioni per quanto riguarda la compilazione del Mud, dal quale ne sono esonerate le imprese fino a 10 dipendenti (per rifiuti non pericolosi). Altre semplificazioni, richieste dalle commissioni parlamentari, per il registro di carico e scarico, riunito nel registro Iva per gestori di rottami ferrosi e non ferrosi. In ultimo, punto che reputo davvero interessante, è stato previsto un sistema di tracciabilità satellitare per massimizzare le garanzia in termini di controllo ed eliminare inutili ed eccessivi ricorsi alle cartificazioni cartacee.

Con questa rivisitazione al tanto discusso testo unico si riduce di molto il carico burocratico per quanto riguarda alcuni aspetti molto importanti sul tema ambientale, anche se la stessa riduzione potrebbe portare a facili aggiramenti delle procedure. Staremo a vedere.

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