Rete Idrica, il dimensionamento (2).

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Sconnessione della rete. Consideriamo il seguente schema della rete in questione.

Fig.3 – Schema di Rete Idrica con sconnessioni.

Questo schema ci permette di passare da una rete a maglie chiuse ad una a maglie aperte, il numero di sconnessioni che si applicano sono pari al numero di maglie presenti nella rete: tre, in questo caso. Inoltre, le sconnessioni vanno inserite facendo in modo che il flusso all’interno della rete segua la minima resistenza possibile (il percorso pù breve). Considerando un tratto di rete “aperto” si ha lo schema in Fig.4:

Fig 4 – Tratto della rete aperto con distribuzione delle portate.

Per individuare le portate che fluiscono nei vari tratti dello schema, come mostrato in Fig. 4, si procede partendo dal punto pù a valle, nel caso specifico si parte dal punto F sommando, man mano, le portate che si incontrano. Quindi, per effetto dell’uscita concentrata nel punto F si ha una portata di 5 l/s, immediatamente a monte si ha una portata uniformemente distribuita di 3 l/s per la quale si arriva agli 8 l/s in prossimità del punto G, ai quali sommiamo i 4 l/s dell’uscita concentrata e così via, fino ad arrivare ai 21 l/s del punto A. Dall’analisi appena fatta, ci rendiamo immediatamente conto che a seconda di come si sconnette la rete si ha una distribuzione delle portate, dobbiamo stare attenti a crearne una che sia equilibrata.

Il problema che ora ci interessa risolvere è di stabilire il carico da dissipare lungo il tratto considerato. Conosciamo la quota del punto A ma conosciamo anche la quota del punto F per la quale basta sommare, alla quota del terreno, l’altezza del fabbricato pù alto che si può costruire e le perdite di carico che si prevede di avere all’interno degli impianti del fabbricato (5 – 6 m). Dalla Fig.4, si vede che la piezometrica è una retta, questo in realtà non è proprio corretto. Quando si ha una portata distribuita la piezomentrica è una parabola cubica.