Così l'oceano diventa un deserto. Aumenta la temperatura e la vita diminuisce.


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Spesso si parla di desertificazione facendo riferimento alla terra ferma ed all’avanzare delle caratteristiche tipiche delle zone povere di vita. Sulla pagina del sito di Repubblica.it dedicata all’ambiente ho letto questo interessante articolo di Elena Dusi che allarga la visuale anche a quella parte della terra che sembrerebbe non poter soffrire di tale male: l’oceano. Nell’articolo si fa ampiamente riferimento ad uno studio della Nasa che grazie ad un proprio satellite, il “SeaWiFs”, ha rilevato che dal ’96 ad oggi le zone dell’oceano prive di vita sono aumentate del 15%. Un dato impressionante se si pensa alle dimensioni in gioco. In pratica, tra oceano e terra ferma, il deserto copre un’area che è il 40% della terra. Uno dei motivi principale di questo strano fenomeno di desertificazione è, come al solito, l’aumento della temperatura.

MareIl parametro che evidenzia questo comportamento è il colore della superficie dell’oceano passato dal verde-clorofilla, tipico delle zone ricche di vita, ad un blu scuro. Il ruolo della temperatura non ba letto solo in termini di effetto termico ma va inteso anche dal punto di vista delle correnti che sono evidentemente legate ad effetti termodinamici. Questa caratteristica è nota da un bel po di tempo, quello che sembra essere cambiata è la cinetica con la quale il fenomeno si sta evolvendo. In pratica, si legge sempre nell’articolo, la velocità di desertificazione dell’oceano è incrementata di 10 volte, rispetto al previsto, nel giro di 9 anni.

Per quanto riguarda il nostro mare, il mediterraneo, la situazione è ancora peggiore, con un dato che si asseta al 20% di estensione desertica. Valore che aggiunto all’inquinamento ed alla pesca eccessiva compromette di molto il futuro del mare nostrum.

Interessante è comprendere le dinamiche con le quali, la circolazione delle correnti marine (qui alcune interessanti info), permettono la rivitalizzazione degli strati superficiali. Il processo è semplice ed è tipico dei flussi caldo-freddo. La morte degli organismi marini permette un considerevole incremento di alcune sostanze molto importanti per il cilclo vitale: nitrati e fosfati che si depositano vesro i fondali oceanici. Grazie al raffreddamento delle correnti superficiali, queste sostanze possono risalire in superficie e, unite ai fenomeni fotosintetici, alimentano la vita negli oceani. Con l’interruzione di questo meccanismo si ha la riduzione della popolazione di animali che vivono in superfice.

Le ragioni di questi fenomeni possono essere trovate nelle attivitè dell’uomo che stanno alterando il clima. Non bastava il deserto di dune, ci mancava anche il deserto di accadueo.

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