Catturiamo l'anidride carbonica direttamente dall'aria, ora si può!


Warning: Use of undefined constant wp_hl_message_license_content - assumed 'wp_hl_message_license_content' (this will throw an Error in a future version of PHP) in D:\inetpub\webs\inambienteit\wp-content\plugins\wp-hl-message\wp-hl-message.php on line 43

InAmbienTe è un portale nato da una semplicissima idea: la condivisione. Ho iniziato condividendo i miei appunti e, nel tempo, molti di voi utenti si sono uniti. Ecco perché ti chiedo, se ne hai la voglia o la possibilità, di condividere il tuo materiale didattico: anche un solo file, una sola pagina o un solo pensiero.

Manda i tuoi appunti ad condivisione(chiocciola)inambiente.it

Grazie mille.

Per scaricare gli appunti non è più necessaria la registrazione.

chiudi

Facciamo rimbalzare un articolo segnalatoci nel forum da un nostro utente che vede un nuovo sistema per la lotta all’effetto serra: la cattura della CO2. L’impianto, per ora un prototipo, è stato progettato e realizzato nell’università di Calgary dal prof. David Keith, il suo funzionamento è semplice ed efficacie (almeno così sembra). L’aria, aspirata attraverso una turbina, viene bombardata da particelle di idrossido di sodio (NaOH) che cattura la CO2 permettendone lo smaltimento.  In pratica si utilizza un letto di NaOH o di Ca(OH)2 che cattura l’anidride formando composti tipo Na2CO3 che poi vengono rigenerati, in questo modo si recupera la CO<sub>2</sub> che può essere compressa in serbatoi e utilizzata in diversi modi.

L’impianto sembra interessante e, se la ricerca va a buon fine, permetterebbe la realizzazione di piccole torri cattura CO2 da installare sui tetti delle nostre abitazioni. Comuqnue, mi sorgono non pochi dubbi sull’utilizzo di un tale impianti, in primo luogo sull’effettiva capacità di rimozione dell’anidride dall’aria dove, sappiamo benissimo avere una concentrazione bassissima e, quindi, difficile da catturare; in secondo luogo mi chiedo quanto vantaggioso possa essere sottrarre una componente dall’aria in modo così diffuso (sui tetti delle case o, comunque, all’aperto). Come si fa a definire la giusta soglia di rimozione, il livello ottimale, vista la difficoltà di monitoraggio? Inoltre, e questo mi rende ancora pù perplesso, questo tipo di impianti potrebbe invogliare ancora di pù nel puntare sull’energia non rinnovabile di origine fossile e rallentare, quindi, lo sviluppo delle rinnovabili.

Insomma, a me non viene molto da cantare vittoria, e a voi? Per maggiori informazioni vi rimando alla pubblicazione disponibile on line.

4 pensieri su “Catturiamo l'anidride carbonica direttamente dall'aria, ora si può!

  1. Burian87

    Ho letto quest’articolo su un forum di metereologia e climatologia dove scrivo anch’io. Molti, tra cui io, ritengono che questa torre per assorbire la CO2 dall’aria sia poco utile, a meno di riuscire a farla talmente piccola da applicarla a fonti mobili di CO2. Ma poi ancora oggi è molto incerto il peso della produzione umana di CO2 sul riscaldamento globale. studi in controtendenza con la teoria che vuole l’uomo come principale responsabile del riscaldamento globale attraverso la produzione di gas serra, dimostrano che nelle epoche passate era l’aumento di temperatura a causare un aumento di CO2 (che si liberava in quantità massicce da oceano e permafrost allìimprovviso libero dai ghiacci a seguito dell’aumento di temperatura) e non viceversa. Ci sono molti interessi economici a sostegno della teoria antropica sul riscaldamento globale. In realtà altri studi evidenziano come in passato abbiamo avuto temperature e concentrazioni di CO2 atmosferici più alte di oggi, che i poli si sono formati e fusi più volte senza la presenza dell’uomo. Secondo questi sarebbero in realtà i cicli solari (una perturbazione esterna al sistema terra) a causare quegli aumenti e abbassamenti di temperatura che determinavano diverse concentrazioni di CO2. E infatti il 2008, anno che viene dopo un prolungato minimo solare, ha visto la temperatura globale diminuire e boccare quindi il trend di crescita. Insomma, investiamo di più sull’inquinamento da gas tossici(SO2,CO,NO ecc) che su come abbattere le emissioni di gas naturali e stabili come la CO2.

  2. admin

    Condivido l’anasili di Burian87 e anche le perplessità sulle cause antropiche dell’effetto serra. Credo davvero difficire rendere efficacie e funzionale un sistema che sottrae anidride carbonica direttamente dall’aria, sarebbe come voler ridurre l’inquinamento dell’oceano utilizzando un filtro attaccato ad una grossa nave… praticamente inefficacie!

    Comunque, effetto serra o meno, bisogna impegnarsi nel ridurre le emissioni di inquinanti alla fonte e non a valle… dobbiamo evitare di inquinare e non inquinare per poi spendere milioni per depurare…

    Burian87… qual è il sito sulla meteorologia nel quale scrivi?

  3. Romano De Simone

    Vorrei solo ricordare che esiste ed è sfruttata la tecnologìa SPALIC, di cui la parte indicata nel sito, è solo un caso particolare.

    Tale tecnologìa, senza usare la chimica delle reazioni alcaline-acide, e quind senza ricorrere alle grosse installazioni, permette la cattura agevole della CO2 anche con apparati piccoli e portatili.

    Risvegliandomi da un lungo sonno, in cui banditi rapinatori di tecnologìe mi avevano costretto, grazie ad un’America accecata da una politica distruttiva dell’ambiene, trovo ai clown, che hanno depositato brevetti fotocopiando parti della mia invenzione, del 1994.

    Sono quindi a diffondere il seguente messaggio, che mi pregio di trascrivere qui di seguito.

    Vi saluto e vi ringrazio per l’attenzione, con un particolare riferimento al responsabile del sito, a cui invio i miei personali saluti.

    Romano De Simone
    ——————————————————–
    ——————————————————–
    —————–SPALIC : LA BAT ad emissione zero—————–

    LE 3 FASI DI S.P.A.L.I.C. PER LAVARE fumi o GAS

    (Sistema Purificazione Aria o fumi a Lavaggio In
    Condensazione)

    Il processo brevettato dall’ing. Romano De Simone il 26 Ottobre 1994, dopo studi, costruzioni ed esperimenti iniziati nel 1988, prevede che il flusso gassoso da depurare debba attraversare sequenzialmente i
    dispositivi necessari a realizzare le seguenti tre fasi :

    1) Saturazione in vapore/i, previa rimozione delle particelle
    grossolane aerodisperse. Tale fase è realizzabile sotto qualsiasi forma,
    sia di pioggia spray, sia di semplice evaporazione termica, sia composta da
    pioggia spray ed evaporazione termica insieme.

    L’ aggiunta di un olio adesivo al liquido acquoso,
    consente di catturare anche le particelle idrorepellenti.

    2) Compressione istantanea, con ventilatore centrifugo, che scalda
    istantaneamente e selettivamente la corrente gassosa per COMPRESSIONE
    ADIABATICA di alcuni gradi centigradi, ma non ugualmente le particelle
    inquinanti liquide o solide, (perché incompressibili), CHE RESTANO FREDDE, e
    quelle gassose triatomiche, quadriatomiche o superiori, che SI SCALDANO
    MOLTO MENO delle biatomiche, quali N2 (azoto) ed O2 (ossigeno).

    3) Lavaggio spray in fase di Condensazione, che raffredda la corrente
    gassosa, facendo condensare i vapori di acqua e/o di olio addosso alle
    particelle inquinanti PIù FREDDE, anche se molto sottili, disperse nell’aria,
    con il risultato di trascinarle allo scarico liquido della pioggia spray e
    delle condense, contenenti le particelle inquinanti.

    Ogni particella inquinante, così bagnata ed appesantita dalla
    microgoccia di condensa, che si forma e l’avvolge istantaneamente nel
    lavaggio sotto compressione, viene segregata dalla corrente gassosa, cade
    nel liquido spray e viene trascinata allo scarico liquido, liberando
    dalla sua presenza la corrente d’ aria, e finendo nei filtri ed altri
    sistemi di cattura disposti sul percorso del liquido.

    Il consumo energetico di SPALIC è uguale o inferiore a
    quello di un filtro a secco ad alta efficienza, ma con risultati di
    purificazione unici ed irraggiungibili con ogni altro sistema oggi
    conosciuto, mediante controllo del carico inquinante residuo sulla corrente
    gassosa depurata.

    Il brevissimo tempo di contatto di SPALIC (anche meno di
    0,5 secondi) consente di realizzare apparati molto piccoli,
    diminuendo grandemente le dimensioni ed i costi di installazione e gestione
    degli impianti fissi, o mobili, rispetto alle precedenti tecnologìe, ormai
    obsolete.

    SPALIC non funziona se il tempo di processo supera i 4,5 secondi,
    perché l’effetto di raffreddamento istantaneo sulle particelle inquinanti si
    attenua e scompare all’aumentare del tempo, in un lasso di tempo di circa 3
    secondi dal momento del riscaldamento adiabatico.

    L’ efficienza della rimozione delle polveri o nebbie
    respirabili è regolabile in tempo reale, dall’esterno, a seconda
    della concentrazione di particelle inquinanti nella corrente gassosa.

    Queste caratteristiche consentono di dosare il consumo
    energetico di SPALIC fino al minimo indispensabile, in dipendenza del
    carico inquinante residuo contenuto nei fumi in uscita dal sistema di
    trattamento.

    Nel processo inventato, si noti che gli inquinanti dispersi nella
    corrente gassosa da depurare, quali ad esempio le famose polveri sottili,
    vengono concentrati nelle condense, che fuoriescono dallo scarico liquido
    delle camere di lavaggio in fase di condensazione forzata, per azione
    termodinamica, dove OGNI GOCCIA INGLOBA UNA PARTICELLA INQUINANTE.

    L’innovazione della tecnica è stata effettuata il 26 Ottobre 1994, dallo
    scrivente, Dr. Ing. Romano De Simone, stravolgendo tutti i sistemi
    precedenti, come dimostra il certificato allegato, dell’ Ufficio Italiano
    Brevetti, tra le risate generali e di sufficienza dei colleghi e dei
    conoscenti, fino a quando il prototipo ha dimostrato le sue prime qualità
    del 1998, catturando le polveri sottili dei fumi della torrefazione
    industriale “Caffè Morganti” a Roma, nella percentuale del 92%, già alla
    prima prova, e successivamente l’89% delle polveri sottili sull’Inceneritore
    Grassi Ariccia, di residui animali, alla presenza anche di due funzionari
    del C.N.R., dopo anni ed anni di studi, costruzioni, esperimenti e di spese
    personali, senza aiuti esterni.

    SPALIC è stato definito “LA BAT (Best Available Technology) ad emissione
    zero e si conta una serie illimitata di imitazioni e tentativi di
    imitazione, ma al momento è il top della depurazione di aria ed altri gas.

    Qualunque brevetto di depurazione di aria per lavaggio in fase di
    condensazione, con data successiva al 26 Ottobre 1994, non firmato dall’inventore
    ed autore delle relative pubblicazioni, è una semplice imitazione ed un
    abuso, salvo prova contraria.

    Roma, 30-Maggio-2009 L’ Autore.

    Dr. Ing. Romano De Simone

Lascia un commento