Da Ingegnere e creatore di Giochi da Tavola: una storia che ci insegna a vivere del nostro ingegno.


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Mentre nella nostra facoltà si è tenuto un interessantissino incontro sul futuro lavorativo dell’Ingegnerie per l’Ambiente ed il Territorio, dove alcuni ex studenti (ora impegati nel mondo del lavoro) hanno testimoniato la loro esperienza lavorativa, vi riportiamo l’analisi di un articolo apparso oggi sul sito del Corriere della Sera proprio sul tema. La storia è quella comune a molti ingegneri, che fino a qualche anno fa non avevano nessuna difficiltà a trovare una occupazione e che oggi devono aguzzare il loro ingegno per crearsi un nuovo lavoro.

Alfredo Genovese, ingegnere nucleare e Ari Emdin, ingegnere ambientale, si sono laureati insieme al Politecnico di Milano. Era la metà degli anni novanta e trovare un lavoro è stato facilissimo: il primo all’Ibm Celestica ed il secondo come consulente. Un futuro roseo ed una carriera promettente. La crisi, però, ha modificato questo roseo scenario, entrambi, ora, si trovano senza occupazione, Genovese in cassa integrazione e Edmin, ritiratosi dal lavoro per problemi personale, ora non riesce pù a trovarne un altro. Nessuno dei due si aspettava una simile situazione, una così grande difficiltà nel trovare uno sbocco nel mondo del lavoro, loro che sono esperti e formati. «Ai colloqui – afferema Edmin – cercano solo pochi cacciatori di teste e non danno grandi speranze».

Per fortuna, ad un ingegnere non manca mai l’ingegno e, in caso di necessità, la forza di volontà lo aguzza e senza una prospettiva lavorativa hanno pensato bene di unire le forze per mettersi in proprio fondando una casa editrice. La “Ghenos games”, è questo il nome della loro azienda, progetta, realizza e distribuisce giochi da tavola in tutto il mondo, «i giochi strategi­ci sono sempre stati uno dei nostri hobby – racconta Ari Emdin – e stiamo pro­vando a farne un’attività di successo. I nostri prodotti piacciono, li stiamo venden­do anche in Australia, ma non è detto che riusciremo a vivere soltanto di quello».

Insomma, la difficoltà nel cercare un nuovo lavoro ha dato la spinta ai nostri due amici ingegneri per creare una nuova azienda (che forse non sarebbe mai nata), e non solo. Vista la difficoltà di ricollocarsi come ingegneri, Genovese sta seguendo corsi di formazione professionali nel settore della consulenza personale ed è direttore sportivo di un centro milanese di pallavolo. Mentre Edmin è quasi diplomato per diventare sommelier professionista.

L’esempio di Genovese e Edmin deve farci capire che aver studiato Scienza delle Costruzioni, Chimica o Idraulica, non deve imporci la ricerca di un lavoro che contempli l’uso delle nozioni di questi corsi. Un ingegnere deve vivere del proprio ingegno e non di quello che ha studiato applicando formule o nozioni scientifiche ciecamente.

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