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La coldiretti ha promosso un interessante progetto per la riduzione dei prezzi dei beni alimentari che prende il nome di “chilometri zero”. L’obbiettivo è quello di incentivare il consumo dei beni alimentari locali e di stagione a sfavore di quelli che vengono importati dall’estero o da altre zone d’Italia e che vengono prodotti in maniera non naturale e con l’ausilio di tecnologie economicamente sfavolrevoli. L’iniziativa, secondo il mio modestissimo parere, merita l’attenzione di tutti i media (portoppo, in questo momento si parla solo di politica…), proprio perché fa tornare ogni essere umano con i piedi per terra.
Infatti, è davvero paradossale che ci sia bisogno di promuovere una iniziativa a livello nazionale per riportare l’attenzione di una popolazione, come quella italiana, che ha la propria storia scritta a chiare lettere nelle zolle della campagna che ogni giorno ci fornisce frutta e verdura. Ma fin dove vogliamo arrivare prima di renderci conto che in pochissimi anni abbiamo dimenticato tutto quello che ci ha fatto diventare il “Bel Paese”? Basti pensare che oggi si consuma frutta e verdura che viene da altre nazioni (la Spagna ha visto un incremento delle esportazioni verso l’Italia che ha dell’incredibile), trasportata nella nostra terra utilizzando esclusivamente mezzi su gomma, alimentati a benzina e che sono, quindi, inevitabilmente condizionati dall’aumento del prezzo del petrolio. In sistesi: il petrolio aumenta, la prugna spagnola aumenta. Mai equazione è stata pù semplice. E le nostre prugne? Solo perché maturano qualche settimana dopo sono relegate ad essere seconda scelta e, da figlio di contadini, il paradosso sapete qual è? Che la nostra frutta, viene spedita fuori perché da noi non c’è mercato. Spedita utilizzando gli stessi camion che inquinano e che, consumando petrolio, fanno aumentare ancora il prezzo della frutta.Â
I numeri della Coldiretti parlano chiaro, se si consuma frutta di stagione e prodotti locali si può risparmiare il 20% di spesa e si evita di immettere nell’atmosfera 1000 chili di anidride carbonica.
Ultimamente mi rendo conto che con un po’ di attenzione si possono migliorare moltre nostre cattive abitudini dando benificio prima a noi stessi e poi alla comunità intera. Per avere informazioni sull’iniziativa e per conoscere le aziende agricole che partecipano al progetto “chilometri zero” basta un click sul sito www.campagnamica.it.