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Ci arriviamo con qualche giorno di ritardo, ma il tempo serve solo a dare maggiore attenzione alla cosa. La questione è semplice ed è stata sollevata da Time Higher education, che nella sua classifica mondiale delle 200 università pù rappresentative, ci ha relegato in coda. La battaglia è tutta anglosassone con l’intrusione nella sempre pù avanzata Asia. Non ci meraviglia che al primo posto ci sia Harvard, chi di noi non ci manderebbe il figlio, ma quel che ci meraviglia è che la prima facoltà che parla italiano si trova al 174° posto (centosettantaquattresimo!!!!) ed è l’università di Bologna. Sapete il paradosso dove si trova? Nel fatto che la posizione attuale è anche consolante, visto che nel 2008 era al 192° posto. Oltre ah Harvard, sul podio ci sono Cambridge ed al terzo Yale. Gli Stati Uniti hanno il primato tra le prime venti università, sarà forse perché il quel paese i soldi si gestiscono in modo diverso? Sarà forse perché le università statunitensi hanno pù fondi per la ricerca? Sarà forse perché molti Italiani vanno proprio nella terra che Colombo ha scoperto perché da noi di il ricercatore è una entità effimera? Sarà!! Un dato che, almeno, ci fa un po’ di orgoglio è quello che vede 39 università europee tra le prime 100, tre in pù del 2008 e per quanto riguarda la nostra amata ingegneria, la migliore è École normale supérieure di Parigi.
L’università di Bologna non è solo la prima delle italiane tra le 200, ma è anche l’unica, per trovare un’altra Italiana, bisogna arrivare al 286° posto del Politecnico di Milano, al 322° posto dell’Università di Pisa, ecc. La tanto rinomata e strapagata Bocconi si è posizionata tra le ultime entro la cinquecentesima posizione, così come la Federico II di Napoli. Tra le classifiche specifiche, si ha che la Sapienza di Roma è 25° tra le migliori facoltà di Scienze Naturali, il Politecnico di Torino è 57° nel ranking delle migliori facoltà di Ingegneria e Tecnologia. Allontanandoci dai confini italiani, si risale vertiginosamente alla prima parte della classifica, dopo il 20esimo posto, sino a quota 100, dove c’è un gran dinamismo degli Atenei europei, cinesi, giapponesi, australiani, ma anche francesi, inglesi, danesi, neozelandesi, australiani e canadesi. Una citazione a parte merita l’università McGill di Montreal al 18esimo posto.
Per chi non lo avesse già fatto può votare il nostro sondaggio sull’energia.
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L’analisi di The e Qs mette in evidenza che il significativo calo delle università Nord americane nelle prime cento, l’anno scorso erano 42 quest’anno 36, è un riflesso della presenza crescente e dell’impatto delle istituzioni asiatiche ed europee. Nelle prime cento posizioni ci sono due università asiatiche in pù rispetto al passato, e con un’ottima performance. L’University of Tokyo, 22esima è tra le migliori classificate, mentre University of Hong Kong al 24esimo posto era la prima in assoluto nel ranking asiatico dello scorso maggio pubblicato da Job24.it
Fonte: http://job24.ilsole24ore.com