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«Ci attardiamo troppo su schemi e categorie sociali che sono quelle del secolo scorso, e non ci accorgiamo che a fronte di milioni di lavoratori in cassa integrazione, che sono i lavoratori rimasti fuori dalla produzione perchè è cambiato il mondo, abbiamo milioni di giovani che invece hanno la capacità e la competenza per entrare nella partita e che non riescono a entrare, perchè la nostra attenzione è purtroppo eccessivamente ancorata al passato».
E’ quanto ha dichiarato il ministro dell’Ambiente Corrado Clini questo pomeriggio nell’ambito del seminario “Economia, ambiente, uomo. La questione ecologica oggi”, che si è svolto presso la Pontificia università lateranense.
Un’iniziativa che rientra nelle attività del corso di alta formazione “Etica, finanza, sviluppo” promosso dall’area internazionale di ricerca “Caritas in veritate” dell’ateneo lateranense e dall’Accademia internazionale per lo sviluppo economico e sociale (Aises), in collaborazione con l’Ufficio per la pastorale universitaria del Vicariato di Roma.
«Credo che l’Italia debba posizionarsi guardando all’Europa ed al contesto globale, e che per far questo deve scegliere le eccellenze che ha già a disposizione per competere – ha poi aggiunto Clini –. I troppi confronti che abbiamo in corso nel nostro Paese, come quello sull’articolo 18 o quello sulle energie rinnovabili, danno invece l’idea di un paese che ancora immagina di essere nella struttura economica ed industriale degli anni 70».
Infine, al termine della sessione di lavori, il ministro ha sottolineato come nel Def approvato dal governo esista una chiara «indicazione di una strategia di decarbonizzazione dell’economia, per ridurre i fattori di inquinamento e orientare gli investimenti verso tecnologie ambientalmente sostenibili».
Fonte: Ministero dell’Ambiente.