Disastro è l'unica parola che ci "azzecca". Taverna del Re è il tumore.


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Da casa mia, in meno di cinque minuti, si arriva sulle sponde di un lago. Quale fortuna pù grande avere a portata di mano la natura, l’acqua che si mescola al terreno. Da piccolo i miei genitori mi ci portavano spesso, il “Lago Partia” era la meta delle numerose gite che nelle giornate di festa le famiglie di un tempo (che se le potevano permettere) facevano numerosi ed in massa. Scipione l’africano, pù di duemila anni fa fa decise di stabilirvisi, fondando una colonia romana che oggi si mostra nei ruderi di Liternum. Duemila anni fa si faceva la storia, duemila anni dopo si costruiscono piramidi dal puzzo nauseabondo e di una inutilità assoluta.

Taverna del reLa distanza tra il lago ed il sito di Taverna del Re è davvero irrisoria, pochi chilometri separano la natura dal tumore terreno. Il vento ci mette del suo e la sera, nei numerosi parchi abusivi che circondano il lago (vere città comparse dal nulla) la puzza è talmente forte che nemmeno chi esce per fumare lo fa pù con piacere. Non c’è pace per la terra dal passato nobile e dal futuro mefitico. Si va dalla zona asi, utile ai nomadi per rubare e bruciare i pacchi dei vestiti usati (con chissà quale scopo), che la vede sede dell’impianto di trattamento dal quale escono le “balle di rifiuti” che non si riesce a capire perché ci si ostina a chiamare eco-balle, fino alla valle delle piramidi di monnezza pù famosa al mondo. E non sono il terreno e la natura escono umiliate ed offese da questa storia, ma anche chi in quella terra ci vive (ed io ci vivo) che subisce i raggiri di una classe politica che non ha nemmeno il buon senso di farsi da parte e di ficcare la testa sotto la terra (o meglio sotto la monnezza!).

Iseri se ne è occupata anche striscia la notizia, con un filmato ed alcune interviste ai manifestanti. 

Si doveva smettere di accatastare, così si era detto e così si doveva fare. Ma, ovviamente, così non si è fatto. La popolazione, che da giorni protesta e si accampa intorno all’impianto, ogni giorno vede passare camion (camuffati)  carichi di balle senza poter fare nulla. La gente incassa una sconfitta dopo l’altra. Basti pensare che quella che oggi potrebbe essere una vittoria, domani sarà un grande problema ed un grande dilemma: le ecoballe di Taverna del Re non sono compatibili con gli inceneritori che si stanno costruendo, bruciarle sarebbe da folli. Insomma, è proprio il caso di dirlo: si lotta per passare dalla padella alla brace.

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