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Siamo famosi, anzi stra-famosi nel mondo, per quello che mettiamo ogni giorno sulla tavola. Verdure, mozzarella, formaggi, (ecc!!) e molti prodotti che sono una sintesi di queste prelibatezze, la pizza su tutti. Scoprire che il nostro cibo, invidiato da tutto il mondo, in realtà potrebbe essere molto velenoso mi fa venire un leggero brivido dietro la schiena.
Spesso si parla dell’emergenza rifiuti in Campania, dei comuli per strada e dei roghi che ne scaturiscono, ma quasi mai si sente parlare dell’emergenza nell’emergenza : i rifiuti pericolosi smaltiti nei terreni agricoli del casertano e della zona a nord di Napoli. Nel servizio di Exit, programma di La7 condotto da Ilaria d’Amico, si parla proprio di questo e di quanto la situazione sia davvero seria. Basti pensare che nei Regi Lagni, ingegnosa opera idraulica dell’epoca borbonica, vero gioiello ingegneristico che per anni è stato un punto di forza della nostra scuola infrastrutturale-idraulica, ormai ci vengono buttati rifiuti speciali, che andrebbero smaltiti in siti di sticcaggio specializzati e che se lasciati liberi nell’ambiente provocano danni incalcolabili. Senza considerare che nelle zone altamente inquinate, la falda acquifera è quasi superficiale (basta scavare un paio di metri) e questa stessa acqua (fortemente inquinata dagli inevitabili fenomeni di assorbimento) viene utilizzata in agricoltura per irrigare il mais o l’erba medica che gli animali da pascolo brucano.
Nelle acque e nei terreni sono stati ritrovati sia metalli pesanti, come il Cromo, l’Arsenico ed il Mercurio (tre trà i pù tossici) che derivati organici a base di cloro, come la diossina, il tricoloro-etilene ed il tetracloro-etilene. Un mix altamente pericoloso per l’agricoltura ed il pascolo, ma colpevolizzare gli agricoltori o gli allevatori è sbagliato. Chi coltiva la terra fa un mestiere faticoso e mai accetterebbe di buttare al macero il frutto di tanta fatica. Come al solito basterebbe controllare e vigilare, stare vicino alla gente insomma. Diverso è il discorso per i distributori, che spesso manomettono le etichette dei prodotti per falsarne la provenienza ed evitare spiacevoli inconvenienti.
Insomma, una realtà già vista e ri-vista, contro la quale si potrebbe e si deve fare di pù.
Guarda il video di Exit e dì la tua.