Sei gradi in più e ritorniamo al Cretaceo. Apocalittico scenario di una escalescion della temperatura terrestre.


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Sono appena tornato da un viaggio nel mondo civilizzato della Svizzera, del quale farò presto un resoconto, e dopo aver vissuto questa intensa esperienza mi rendo davvero conto che stiamo molto indietro… ma davvero molto. Dobbiamo riflettere su quello che siamo diventati piuttosto che rievocare quello che eravamo.

Comunque, veniamo al nostro impegno divulgativo, ho trovato una interessante sintesi degli effetti dell’incremento della temperatura terrestre e credo sia interessante condividere con voi alcune considerazioni. Ecco un breve prospetto degli affetti grado per grado:

1 grado. Niente pù grano sul mercato mondiale.
2 gradi. Distruzione delle barriere coralline.
3 gradi. Continue tempeste di sabbia su Parigi.
4 gradi. New York sommersa dall’acqua
5 gradi. Lotta fra i superstiti dei disastri climatici.
6 gradi. Ritorno al periodo cretaceo

Questo prospetto, che effettivamente fa venire i brividi, è un’analisi frettolosa ma reale di quello che stiamo, lentamente, diventando a livello globale. Quando si pensa al grado centigrado in pù si immagina che sia poca cosa, un grado in pù o in meno non cambia nulla, ma in realtà, a livello globale cambia molto e lo si nota già negli ultimi anni, dove gli eventi climatici di forte intensità sono aumentati vertiginosamente. Pensare a sei gradi in pù, quindi, significa davvero immaginare una terra diversa, una terra dove la vita, come la vediamo oggi, non è senz’altro possibile.

Il punto di non ritorno, quello che cambierebbe radicalmente la vita sulla terra, è rapporesentato dall’incremento di tre gradi. Ad affermarlo sono gli scienziati che studiano questo tipo di fenomeno. Tre gradi in pù porterebbero la foresta pluviale dell’Amazzonia a vivere numerosi cicli di siccità e, quindi, di incendi con la conseguente emissione di migliaia di tonnellate di anidride carbonica il ché aumenterebbe ancora la temperatura terrestre. Non esisterebbe pù il fenomeno “neve” e quasi sicuramente si formerebbero uragani di una nuova catyegoria: la sesta.

Sempre secondo questi scienziati, nel 2035 non ci sarebbero pù ghiacciai sull’Himalaya con la conseguenza che circa un miliardo di persone non avrà pù accesso all’acqua dolce. Per non parlare del livello del mare che innalzandosi sommergerebbe gran parte delle zone costiere, Italia compresa.

 Queste situazioni comporterebbero enormi esodi di profughi costretti ad andare altrove perché le zone d’origine non saranno pù abitabili con possibili conflitti e guerre che potranno solo aggravare la sitiuzione.

Al sesto grado ritorneremo all’era del Cretaceo (144-65 milioni di anni fa). Gli oceani diventerebbero completamente blu perché ormai privi dei nutrienti e i disastri ambientali sarebbero all’ordine del giorno.

Insomma, scenario apocalittico che, se non ci muoviamo a ridimensionare le emissioni di gas serra, potrebbero figurarsi a noi molto presto.

2 pensieri su “Sei gradi in più e ritorniamo al Cretaceo. Apocalittico scenario di una escalescion della temperatura terrestre.

  1. Cèsar Màrquez

    Davvero preoccupante!. A questo proposito; Atmosforest.org divulga la teoria, secondo cui negli ultimi 60 anni, il deterioramento climatico ed atmosferico e lo scioglimento dei ghiacciai e delle calotte polari; camminano di pari passo e sono direttamente proporzionali alla sparizione delle Foreste Vergini.

  2. admin

    La cosa strana è che nonostante gli innumerevoli segnali che la nostra terra ci sta inviano, continuiamo ad ingnorarli e ad andare avanti in questa opera di autodistruzione. Speriamo di smettere in tempo…

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