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Se vi dicessi che sfruttare l’energia solare di giorno e di notte è possibile, cosa pensereste di me? Forse che sto delirando? In effetti il dubbio mi viene ma, se torniamo indietro di un anno ed ascoltiamo il resoconto dell’invenzione di Daniel Nocera del MIT di Boston, allora cominciamo a credere che la cosa sia fattibile: soprattutto perché economica.
Nocera, insieme ad un suo collaboratore Matteo Kanan, non fa altro che applicare quello che in natura avviene ogni giorno: la fotosintesi. In pratica, grazie ad un piccolo reattore, riesce a scindere l’acqua in idrogeno ed ossigeno, rendendo semplice ed economico immagazzinare l’energia per poi utilizzarla quando meglio ci aggrada. A monte della scoperta ci sono almeno dieci anni di ricerca in quella che viene definita dallo stesso Nocera: “fotosintesi artificiale”, che vuole imitare il processo naturale che permette alla vegetazione di immagazzinare l’energia in legami chimici. In pratica, l’apparecchiatura messa a punto permette l’immagazzinamento dell’energia nell’idrogeno scisso dall’acqua, in modo semplice ed economico. Se a questa appareccchiatura, si affiancano gli sforzi di aziende (come la First Solar) che stanno costruendo pannelli solari senza silicio a costi dimezzati, si può davvero immaginare un futuro roseo per l’energia solare in generale.
Ovviamente, oltre all’utilizzo combinato con l’energia fotovoltaica, il catalizzatore messo a punto da Nocera e Kanan è un ottimo strumento per la produzione di idrogeno come carburante nelle auto di nuova generazone.
Il funzionamento dell’impianto è molto semplice e vive di due fasi: giorno e notte. Di giorno, dai pannelli solari si produce l’energia necessaria ad alimentare la nostra abitazione, l’energia prodotta in eccesso, invece, serve a scindere gli atomi di idrogeno ed ossigeno dall’acqua immagazzinati in apposite celle; di notte, si ha la ricomposizione della molecola di acqua con susseguente produzione di energia che potrà essere sfruttata per le nostre esigenze notturne. È ovvio che la fonte energetica primaria non deve essere per forza il solare, infatti anche l’energia figlia dell’eolico o di qualsiasi altra fonte andrebbe bene.
L’apparecchiatura è composta da un nuovo catalizzatore che utilizza un elettrodo di Cobalto e Fosforo immerso in acqua e permette la produzione di ossigeno, un secondo catalizzatore permette la produzione di idrogeno. L’impianto di Nocera, a differenza dei suoi simili, è molto semplice da realizzare ed estremamente economico. Infatti, come dice lo stesso Nocera, “il problema non è saper scindere l’acqua (cosa che sappiamo già fare), ma cercare un metodo che sia economico e semplice da installare in un’abitazione. Se ciò è possibile e se associato al fotovoltaico di nuova concezione, si può massimizzare la quantità di energia ricavabile rendendo, di fatto, molto conveniente ed utile l’uso del solare come energia di massa.
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