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Articoli e Posts del blog di InAmbienTe – Il portale degli studenti di ingegneria.

Mettiamo pure che De Gennaro riesca nel suo intento. E poi?

Sinceramente, trovo teatralmente assurdo quello che ci sta accadendo. Un rispettabilissimo cittadino italiano costretto a risolvere il problema campano, costretto a dover convincere la popolazione della regione pù inefficiente d’Europa, a permettergli di togliere l’abnorme quantità di rifiuto accumulatosi in questi mesi nelle strade. In pratica, fuori casa mia c’è un cumulo che forse sparirà, sarà messo nella Cava Riconta, oppure in un altra cava, poco importa, quello che conta è che sicuramente si riformerà. Invece di guardare seriamente oltre, si pensa sempre e solo a quella maledetta pezza da cucire per tappare il buco nelle mutande.

Sinceramente non credo ci sia un dopo De Gennaro, nel senso che se mai questo bravuomo riuscisse a spostare il mio cumulo di immondizia, non avrebbe fatto altro che tappare l’ennesimo buco in una terra che di buchi ne ha ancora da vendere. Ma quanto ci vuole a capire che la soluzione non c’è, o meglio, nessuno l’ha ancora presa?

Siamo carichi, colmi fino all’orlo di ogni cosa: immondizia, quella sicuramente; rabbia, quella ormai sta traboccando;sfiducia, purtoppo questa non si manifesta in maniera intelligente; rassegnazione, idem. Insomma, siamo alla frutta ma non ci aspetta il caffè, anzi ci aspetta un amaro digestivo.

Se proprio si deve tamponare la rabbia della popolazione ancora per qualche mese per poi riportare la situazione al limite del sopportabile, sinceramente meglio esplodere ora. Ormai si è davvero sull’orlo di una sorta di guerra civile. Solo quando si capirà che bisogna predere decisioni serie si riuscirà a convincere la gente che qualcosa sta davvero cambiando. Ma ci rendiamo conto che l’unica strada alla risoluzione del problema passa per Acerra? Sono pù che certo che percorrere questo cammino porterà noi campani e noi italiani in una situazione davvero poco felice.

Così l'oceano diventa un deserto. Aumenta la temperatura e la vita diminuisce.

Spesso si parla di desertificazione facendo riferimento alla terra ferma ed all’avanzare delle caratteristiche tipiche delle zone povere di vita. Sulla pagina del sito di Repubblica.it dedicata all’ambiente ho letto questo interessante articolo di Elena Dusi che allarga la visuale anche a quella parte della terra che sembrerebbe non poter soffrire di tale male: l’oceano. Nell’articolo si fa ampiamente riferimento ad uno studio della Nasa che grazie ad un proprio satellite, il “SeaWiFs”, ha rilevato che dal ’96 ad oggi le zone dell’oceano prive di vita sono aumentate del 15%. Un dato impressionante se si pensa alle dimensioni in gioco. In pratica, tra oceano e terra ferma, il deserto copre un’area che è il 40% della terra. Uno dei motivi principale di questo strano fenomeno di desertificazione è, come al solito, l’aumento della temperatura.

MareIl parametro che evidenzia questo comportamento è il colore della superficie dell’oceano passato dal verde-clorofilla, tipico delle zone ricche di vita, ad un blu scuro. Il ruolo della temperatura non ba letto solo in termini di effetto termico ma va inteso anche dal punto di vista delle correnti che sono evidentemente legate ad effetti termodinamici. Questa caratteristica è nota da un bel po di tempo, quello che sembra essere cambiata è la cinetica con la quale il fenomeno si sta evolvendo. In pratica, si legge sempre nell’articolo, la velocità di desertificazione dell’oceano è incrementata di 10 volte, rispetto al previsto, nel giro di 9 anni.

Per quanto riguarda il nostro mare, il mediterraneo, la situazione è ancora peggiore, con un dato che si asseta al 20% di estensione desertica. Valore che aggiunto all’inquinamento ed alla pesca eccessiva compromette di molto il futuro del mare nostrum.

Interessante è comprendere le dinamiche con le quali, la circolazione delle correnti marine (qui alcune interessanti info), permettono la rivitalizzazione degli strati superficiali. Il processo è semplice ed è tipico dei flussi caldo-freddo. La morte degli organismi marini permette un considerevole incremento di alcune sostanze molto importanti per il cilclo vitale: nitrati e fosfati che si depositano vesro i fondali oceanici. Grazie al raffreddamento delle correnti superficiali, queste sostanze possono risalire in superficie e, unite ai fenomeni fotosintetici, alimentano la vita negli oceani. Con l’interruzione di questo meccanismo si ha la riduzione della popolazione di animali che vivono in superfice.

Le ragioni di questi fenomeni possono essere trovate nelle attivitè dell’uomo che stanno alterando il clima. Non bastava il deserto di dune, ci mancava anche il deserto di accadueo.

"Rifiuti Zero" realtà possibile? Paul Connett ne parla con i ragazzi del Liceo "D.Cirillo" di Aversa.

Domenica 3 Febbraio si parlerà di un tema scottante ed attualissimo nella nostra campania martoriata dai rifiuti. Alle 17.00, presso l’aula magna del Liceo “D.Cirillo” di Aversa, Paul Connet, professore di chimica alla St Lawrence University a Canton di New York, parlerà di “Rifiuti Zero”. «Nessuna discarica, nessun incenerimento verso rifiuti zero» all’incontro parteciperà un esponente della Rete Campana in difesa della salute e dell’ambiente.

Paul Connett, scienziato americano, e’ docente di chimica ambientale e tossicologica alla Saint Lawrence University di Canton, New York. Negli ultimi due decenni ha studiato le problematiche della gestione dei rifiuti, con un’attenzione particolare ai pericoli derivanti dall’incenerimento ed alle alternative di non combustione piu’ sicure e piu’ sostenibili; ha partecipato a numerosi congressi internazionali, e realizzato molti documenti e pubblicazioni (anche video); da quindici anni cura la pubblicazione del bollettino “Waste not” (Rifiuti zero); e’ considerato uno dei massimi esperti internazionali sulla questione della gestione dei
rifiuti.

OSSERVATORIO CITTADINO SULL’EMERGENZA RIFIUTI.

Stapelia: un fiore-voltaico dalle pendici del Vesuvio. Non solo rifiuti dalla Campania.

È con un pizzico di orgoglio che vi parlo di un progetto tutto campano che vede come soggetto principale l’innovazione tecnologia e la tutela dell’ambiente a 360 gradi. Non solo energia rinnovabile ma anche rispetto nelle forme.

Si chiama Stapelia e riesce a restare acceso senza bisogno di un cavo elettrico attaccato alla rete. Progettato e messo a punto dall’Enea di Protici, questo fiore pentagonale è formato da cinque petali semitrasparenti ed ha una potenza nominale di 128 Wp (watt di picco). La luce è prodotta da Led innestati nel pistillo che diffondono la luce sulle superfici opaline che formano il calice luminoso.

StapeliaL’innovativo lampione, progettato in Campania, è stato presentato al World Future Energy Summit di Abu Dhabi, l’unica manifestazione planetaria sul tema dell’energia rinnovabile tenutasi tra il 21 ed il 23 Gennaio scorsi. Stapelia, che è il nome del fiore dal quale i disegnatori hanno preso spunto, è un raffinato ed avveniristico elemento di arredo urbano all’avanguardia per l’illuminazione, che si inserisce gradevolmente in contesti architettonici e paesaggistici di pregio e nei centri storici.

Il presidente dell’Enea, Luigi Paganetto ha affermato che “lintensa collaborazione tra il design architettonico e le pù avanzate tecnologie fotovoltaiche è la chiave di volta per consentire a queste tecnologie di affermarsi sempre pù nei contesti urbani sia storici che contemporanei”.

Stapelia è commercializzato da Caldani srl, impresa attiva da decenni nel settore ambientale.

Maggiori informazioni: comunicato Enea.

"M'illumino di meno" Per il quarto anno consecutivo da Caterpillar

Per il quarto anno consecutivo Caterpillar, il noto programma di Radio2, in onda tutti i giorni dalle 18 alle 19.30, lancia per il 15 febbraio 2008 “M’illumino di meno”, una grande giornata di mobilitazione internazionale in nome del risparmio energetico.

Dopo il successo delle passate edizioni, Cirri e Solibello, i conduttori di Caterpillar, chiederanno nuovamente ai loro ascoltatori di dimostrare come il risparmio sia una possibilità concreta e reale a cui attingere oggi stesso per superare i problemi energetici che assillano il nostro paese e gran parte delle nazioni del pianeta. L’invito rivolto a tutti è quello di spegnere le luci e tutti i dispositivi elettrici non indispensabili il 15 febbraio 2008 dalle ore 18. Semplici cittadini, scuole, aziende, musei, gruppi multinazionali, astrofili, società sportive, gruppi scout, istituzioni, associazioni di volontariato, università, cral aziendali, ristoranti, negozianti e artigiani uniti per diminuire i consumi in eccesso e mostrare all’opinione pubblica come un altro utilizzo dell’energia sia possibile.

Nelle precedenti edizioni “M’illumino di meno” ha contagiato milioni di persone impegnate in un’allegra e coinvolgente gara etica di buone pratiche ambientali. Lo scorso anno il “silenzio energetico” coinvolse simbolicamente le piazze principali di tutt’Italia: a Roma si spensero il Colosseo, il Pantheon, la Fontana di Trevi, il Palazzo del Quirinale, Montecitorio e Palazzo Madama, a Verona l’Arena, a Torino la Basilica di Superga, a Venezia Piazza San Marco, a Firenze Palazzo Vecchio, a Napoli il Maschio Angioino, a bologna Piazza Maggiore, a Milano il Duomo e Piazza della Scala, a Pisa Piazza dei Miracoli, a Siena Piazza del Campo, a Catania Piazza del Duomo, ad Agrigento la Valle dei Templi, e centinaia di altre piazze in centinaia di altri comuni grandi e piccoli, grazie al prezioso aiuto dell’ ANCI, l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani.

La campagna di “M’illumino di meno 2008” inizierà il 15 gennaio e si protrarrà per un mese fino al 15 febbraio (vigilia dell’anniversario dell’entrata in vigore del protocollo di Kyoto), dando voce al racconto delle idee pù interessanti e innovative, in Italia e all’estero, per razionalizzare i consumi d’energia e di risorse, dai piccoli gesti quotidiani agli accorgimenti tecnici che ognuno può declinare a proprio modo per tagliare gli sprechi.

Sul sito internet del programma www.caterueb.rai.it, sarà possibile segnalare la propria adesione alla campagna, precisando quali iniziative concrete si metteranno in atto nel corso della giornata, in modo che le idee pù interessanti e innovative servano da esempio e possano essere riprodotte dagli altri aderenti.
Quest’anno la campagna “M’illumino di meno” è patrocinata Ministero dell’Ambiente e dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri.

La redazione di Caterpillar

e-mail: caterpillar@rai.it

Nuovi corsi di recupero per gli studenti del Vecchio Ordinamento della facoltà di Ingegneria della Federico II di Napoli.

Con il nuovo ordinamento le modalità ed i tempi di esecuzione dei corsi universitari è stata modificata, molti dei ragazzi iscritti al precedente ordinamento si sono trovati in difficoltà sia nel seguire i corsi che nel reperirli, visto che molti sono stati soppressi. Una notizia positiva arriva dalla facoltà di ingegneria della Federico II di Napoli dove, grazie all’attività dell’Assingegneria, si potrà usufruire di molti corsi di recupero. “Gli studenti del Vecchio Ordinamento pagano le tasse come tutti e, quindi, come tutti, hanno uguali diritti”. Con quest’affermazione, l’Assingegneria, ha difeso i diritti dei ragazzi del Vecchio Ordinamento riuscendo a far attivare una serie di corsi che erano stati prima promessi e poi disattesi.

I primi corsi partiranno nel mese di Marzo e riguarderanno le seguenti materie:

  • Scienza delle Costruzioni;
  • Fisica Tecnica;
  • Impianti dell’Industria di Processo;
  • Elettronica;
  • Costruzioni di Macchine.

Per rendere pù agevole l’organizzazione dei corsi è necessario provvedere ad una preiscrizione presentandosi, entro il 30 Gennaio, presso la sede dell’As.s.i. che si trova al primo piano del complesso di Piazzale Tecchio (subito a sinistra, salendo con le scale mobili). In alternativa si può scivere una e-mail al seguente indirizzo: infoassi@email.it indicando:

  • Nome;
  • Cognome;
  • Matricola;
  • Recapiti telefonici;
  • Corsi ai quali ci si vuole iscrivere.

Per avere maggiori informazioni in merito all’iniziativa è possibile contattare la segreteria dell’As.s.i al numero 392 670 0717.

fonte: www.assingegneria.it

Costituito un gruppo di lavoro per redigere programma operativo per la raccolta differenziata, il riciclo e la riduzione dei rifiuti. Anche il Prof. Brunner tra i partecipanti.

Comunicato stampa. 

È stato costituito un gruppo  di lavoro per la redazione di un programma operativo per la raccolta differenziata, il riciclo e la riduzione dei rifiuti. Di questo gruppo  fanno parte il prof. Paul Brunner della Vienna Universtity of Technology, il prof. Antonio Cavaliere, esperto di impianti chimici, il prof. Paolo Gasparini, ordinario di scienze geologiche e il prof. Ugo Leone, ordinario di politiche dell’ambiente.

Si è inoltre deciso di avvalersi  della collaborazione del prof. Giovanni Romano,  Vice Sindaco di Mercato San Severino, per i  rapporti con i Comuni della regione per i programmi di raccolta differenziata e del prof. Walter Ganapini per la definizione dell’organizzazione del sistema di gestione dei rifiuti.

Inoltre il presidente Bassolino ha affidato al dott. Antonio Falessi, già coordinatore dell’Area agricoltura, la responsabilità di sovrintendere  all’organizzazione del rientro nella gestione ordinaria del ciclo integrato dei rifiuti.

Ben venga un gruppo di lavoro che porti la civiltà anche da noi, ma davvero c’è bisogno di tutti questi professori per organizzare un programma a favore della raccolta differenziata? Ma è proprio così difficile segure l’esempio di milioni di persone che ogni giorno separano la plastica dalla carta? L’unico elemento che vedo a favore della costituzione di questo (credo costoso) gruppo di lavoro è la “riduzione dei rifiuti”, ma credo debba essere orientato ai produttori e non ai cittadini. Comunque, staremo a vedere.

Ringrazio Marco Race per la segnalazione.

I due giorni più tristi per la mia terra. Imbecilli trasformano Qualiano in una discarica a cielo aperto. Una protesta incivile ed ingiustificabile.

Sono trent’anni che vivo sempre nello stesso posto, proprio al confine tra i tre comuni simbolo dell’emergenza rifiuti: Qualiano, Villaricca e Giugliano. Trent’anni nei quali ho visto questa mia terra rinnovarsi e mutare con l’avanzare del tempo e con l’aumentare della popolazione. Ho goduto, da piccolo, la folla in festa per il primo scudetto del Napoli, poi per il secondo. Ancora prima, ho vani ricordi della popolazione in parata per il mondiale vinto dalla nazionale in Spagna. Fino ad arrivare all’ultimo mondiale vinto da Cannavaro e compagni. Tanta gente, tanto casino, tante risate, tanta allegria.

Ieri mattina, invece, ho assistito all’inizio di un incubo ma non l’ho riconosciuto come tale, non subito. Sono sceso da casa a piedi, per fortuna, sono arrivato nella piazza sibolo di Qualiano ed ho assistito ad una scena che per me ha dell’incredibile. Un gruppetto di ragazzi poco pù che adoloscenti, in sella ai soliti motorini, si fermano sul marciapiede e, indossati i guanti di lattice, cominciano e spostare i bidoni colmi (ormai da giorni) di immondizia. Bloccano una delle strade principali del paese. Se la ridono e restano spavaldi a mostrare le loro faccie, mentre la popolazione assiste indignata e mentre i vigili urbani guardano senza intervenire. Il traffico in città comincia a singhiozzare, ma alla fine sembre tutto tornare alla normalità.

Torno a casa, mi metto a lavorare, e comincio a sentire strane urla mentre gli automobilisti impazienti cominciano a suonare i clacson. Un altro blocco di immondizia impedisce la circolazione, proprio nei pressi di casa mia. Qualiano è chiusa da due lati, impossibile raggiungerlo da Lago Patria ed impossibile raggiungerlo da Giugliano. Pochi minuti e tramite InterNapoli vengo a sapere che è bloccato anche il Ponte Surriente, impossibile quindi, andare verso Quarto. Insomma, la città è sotto assedio per opera di una ventina di ragazzi che a detta dei “bene informati” sono atati anche pagati da qualcuno. Il gruppo di imbecilli non ha fatto altro che prendere l’immondizia accatastata e trascinarla sulle strade della città, il risultato è stato un vero scenario apocalittico. Non solo i sacchetti ma anche i bidoni rovesciati su un lato, quasi a sembrare carcasse di bufali morti nel deserto del Nevada.

Il blocco al Ponte Surriente

Ieri sera, tornando a casa, mi sono sentito Will Smith nel film “io sono leggenda”, ho attraversato la città deserta ed abbandonata a se stessa, i cumuli di immondizia sparsi sulla strada. Per arrivare a casa mia ho dovuto fare lo slalom tra la monnezza e tra i bidoni semidistrutti. Come se non bastasse, davanti ai cumuli, c’erano anche dei carboni ardenti. Questo era ieri.

Oggi pomeriggio, invece, nei pressi della rotonda del centro commerciale Auchan, sono rimasto bloccato per quasi mezzora. Il solito gruppo di imbecilli stava stendendo delle corde tra i lampioni per impedire il passaggio sulla circunvallazione. Spavaldi e violenti hanno anche tentato di picchiare una persona che con la propria auto cercava di oltrepassare uno dei fili. Prima hanno inveito con calci e pugni contro l’auto del malcapitato e poi hnno cercato di tirarlo fuori per picchiarlo. Fortuna che qualcuno ha avuto il buon senso di fermarli evitando il peggio. Per fare il chilometro che mi separa da casa ci ho messo un ora, cercando tra le strade alternative e sperando di non trovare blocchi. Purtroppo, sempre sulla circunvallazione ma dal lato opposto, un secondo gruppo di imbecilli ha utilizzato un autobus per bloccare la circolazione. Il caos è stato l’unica reazione all’attentato, perché non di protesta si può parlare.

Questa gente, con i loro assurdi e immotivati atti vandalici, sostiene di aver sensibilizzato l’amministrazione, affermando che grazie a loro l’immondizia da Qualiano sarà prelevata dall’esercito. Non solo, pretende di essere ringraziata e giudica chi non li ha appoggiati. In pratica, dovrei essere in debito con chi ha trasformato la mia città in una discarica a cielo aperto (l’immondizia trascinata invade ancora ora le strade) o con chi ha cercato di picchiare un ignaro automobilista e mi devo anche sentire in colpa perché non ho partecipato con loro al massacro di Qualiano e dei qualianesi per bene. Senza contare che l’esercito ha potuto sollevare solo 25 tonnellate (una inerzia) di immondizia. Tutto questo mi fa letteralmente schifo. In questi due giorni dentro di me è montata tanta di quella rabbia verso questi espressioni di stupidità e di ignoranza che ancora ora mi sento male. Stasera in me, e credo non solo in me, è cambiato qualcosa: via da questa gente, via da questa città.

Qui potete trovare una cronaca delle giornate, vi consiglio di leggere anche i commenti. Qui, invece, c’è la notizia dell’intervento dell’esercito.

Con un decreto correttivo al D.L. 152 del 2006 il governo ha risanato 6 infrazione comunitarie. Preso un intervento anche su "terre e rocce da scavo".

È entusiasta il tanto discusso ministro dell’ambiente, accusato di essere complice (con i suoi continui no) della situazione di stallo in Campania, ma attivo per quanto riguarda le correzioni al Testo Unico Ambientale varato dal precedente governo e oggetto di numerose critiche. Con un descreto correttivo, il 21 Dicembre scorso, come si legge da una nota pubblicata sul sito del ministero, il governo sanerà sei infrazioni che la comunità europea ha aperto nei confronti dell’Italia, nate proprio dalle carenze del testo unico del 2006.

“Con questo provvedimento – ha dichiarato il ministro Pecoraro Scanio – diventiamo un paese europeo, coniugando rigore nel rispetto dell’ambiente e semplificazione burocratica. Ora si tratta di proseguire su questa strada. Per questo il nostro impegno è quello di intervenire sul tema delle terre e rocce da scavo nel prossimo decreto salva infrazioni . Potremo così sanare anche la pù recente condanna che l’Italia ha ricevuto proprio nei giorni scorsi. Insieme, stiamo lavorando per i nuovi decreti correttivi che riguardano acqua, bonifiche, aria e danno ambientale”.

Una intensa attività correttiva, insomma, ed una considerevole riduzione di infrazioni che potevano essere evitate se, nella passata legislatura, si faceva un po’ di attenzione. Comunque, cerchiamo di capire cosa è stato modificato dal decreto correttivo.

Via e Vas. Vengono riscritte integralmente le norme relative alla Valutazione di Impatto Ambientale, e alla Valutazione Ambietale Strategica. La Via andrà eseguita non pù sul progetto preliminare ma sul progetto definitivo ed avrà tempi certi (senza proroghe) per l’approvazione , da 150 giorni fino ad un massimo di 330 giorni (per le opere complesse). Inoltre, è stato eliminato il Silenzio-Rigetto, sistema con il quale, se non si riceveva risposta dall’amministrazione competente la Via veniva respinta senza motivazione. Ora, quindi, per ogni richiesta sui avrà sempre un provvedimento motivato. Nel caso in qui si superano i limiti previsti, la decisione spetterà al Consiglio del Ministri.
Una delle direttive comunitarie ignorate dal Testo Unico e che ora è stata integrata riguarda la partecipazione dei cittadini  che ora possono intervenire fin dall’inizio dell’iter decisionale.

Rifiuti. Viene ristabilita la gerarchia dei principi di gestione, quali la riduzione, il riutilizzo ed il riciclo. Inoltre, viene prevista una nuova disciplina nel settore dei consorzi, strumento tramite il quale i produttori si fanno carico della gestione dei rifiuti e degli imballaggi prodotti. Ci sono anche alcune semplificazioni per quanto riguarda la compilazione del Mud, dal quale ne sono esonerate le imprese fino a 10 dipendenti (per rifiuti non pericolosi). Altre semplificazioni, richieste dalle commissioni parlamentari, per il registro di carico e scarico, riunito nel registro Iva per gestori di rottami ferrosi e non ferrosi. In ultimo, punto che reputo davvero interessante, è stato previsto un sistema di tracciabilità satellitare per massimizzare le garanzia in termini di controllo ed eliminare inutili ed eccessivi ricorsi alle cartificazioni cartacee.

Con questa rivisitazione al tanto discusso testo unico si riduce di molto il carico burocratico per quanto riguarda alcuni aspetti molto importanti sul tema ambientale, anche se la stessa riduzione potrebbe portare a facili aggiramenti delle procedure. Staremo a vedere.

Andare in bici depurando l'acqua? Grazie ad Aquaduct ora è possibile.

Stamatina, andando su youtube, ho trovato un questo filmato, l’ho guardato e l’idea mi è piaciuta molto. Nel video si fa riferimento alle difficoltà delle popolazioni del sud del mondo nel reperire acqua potabile, tema trattato benissimo dall’associazione Amref e dal geniale Giobbe Covatta. Bambini costretti a percorrere decine di chilometri per portare a casa pochi litri di acqua spesso da rendere potabile tramite la bollitura su pentole di fortuna. Insomma, nulla di paragonabile alla nostra abitudine di aprire il rubinetto e lasciar scorrere l’acqua per berne un bel bicchiere fresco.

Aquaduct non è altro che un triciclo, una bici a tre ruote, che grazie ad una pompa peristaltica, riesce a sfruttare il movimento dei pedali per far circolare su di un filtro a carbone attivo l’acqua precedentemente prelevata che quindi si depura. In pratica si sale sulla bici, si arriva al pozzo, o al fiume, o alla pozza, si riempie il serbatoio posteriore e si riparte verso casa. Pedalando, la pompa fa passare l’acqua nel filtro e da questo in un secondo serbatoio che si trova a ridosso del manubrio. Volendo, grazie ad una frizione che sblocca i pedali, è possibile filtrare l’acqua senza muoversi in bici. Si pedala restandi fermi e si permette all’acqua di depurarsi.

Effettivamente, anche se un po’ eccentrica come invenzione, Aquaduct può essere davvero utile alle popolazione che hanno difficoltà nel recuperare acqua. Permette di ridurre i tempi e gli sforzi del trasporto (strada permettendo) e permette di ottenere acqua depurata (carbone attivo di ricambio permettendo).

Io la utilizzerei, non so voi.

Arriva una novità sul risparmio energetico "pulito": Led la lampada a basso consumo senza mercurio.

Per chi non lo sapesse, le famose lampade a basso consumo non sono una vera manna dal cielo per l’ambiente. Infatti, anche se permettono un notevole risparmio energetico contengono mercurio, uno dei metalli pesanti pù pericolosi per la salute umana ed animale. Led è una valida alternativa alle lampade a basso consumo, anche se ha avuto non pochi problemi di diffusione visto il costo eccessivo e vista la qualità della luce che emette. Alcuni ricercatori dell’università di Glasgow, hanno messo a punto un processo di litografia che potrebbe migliorare di molto le caratteristiche di questa lampada rendendola pù economica. Il processo messo a punto consiste nello stampare sulla superficie dei bulbi a Led dei piccoli buchi, che permetteranno alle lampade di emettere una maggiore quantità di luce. Luce che presenterà la caratteristica di essere molto pù diffusa rispetto a quella emessa dagli attuali Led.

Led

Per maggiori informazioni:

Scompare una quindicenne di Melito, aiutateci a trovarla.

 Anche se non in tema con il sito, vogliamo segnalare questa notizia che abbiamo letto oggi su InterNapoli.

Angela RuongoProseguono a tutto campo le indagini della polizia per rintracciare Angela Ruongo, la 15 enne scomparsa domenica scorsa a Melito, nel Napoletano. La scomparsa e’ stata denunciata dai genitori alla polizia di Giugliano. Gli investigatori hanno esteso le loro indagini anche ad altre regioni. Angela si e’ allontanata da casa per ricaricare la scheda del suo telefonino. Dopo solo pochi minuti, aveva il cellulare spento. Del caso si e’ occupato anche la redazione di ”Chi l’ha visto” la trasmissione di Rai 3.

Ad Angela si rivolge direttamente il papà Vincenzo: «Nessuno serba rancori nei tuoi confronti. Siamo tutti preoccupati per te, torna a casa». Il genitore lancia un appello anche a coloro che potrebbero aiutare le ricerche: «Se qualcuno ha notizie di mia figlia o crede di averla vista, si rivolga alla polizia di Giugliano».

Il numero da contattare è lo 081.8197311.